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Ripalimosani si veste a festa: fede, tradizione e l’emozione del 220° Palio delle Quercigliole

Ripalimosani si appresta a vivere uno dei momenti più sentiti e spettacolari dell’anno: la festa in onore della Madonna della Neve. Una celebrazione fatta profonda devozione religiosa, una tradizione secolare, culminante nell’adrenalinico Palio delle Quercigliole del 12 agosto, evento giunto all’edizione 220 che ogni anno attira migliaia di persone, unendo fede, folclore e uno spirito comunitario indomabile.

La devozione per la Madonna della Neve a Ripalimosani ha origini antiche, legate, come in molte altre località, al miracolo della nevicata del 5 agosto del 352 d.C. Quest’anno i festeggiamenti dureranno cinque giorni anziché tre, col solenne rito  del 15 agosto in cui vengono tolti dalle loro teche tutti i santi delle chiese di Ripalimosani e vengono portati  in processione pe Ufficio stampa OMCEO CAMPOBASSO r le vie del paese anche dalle donne,  dato il loro peso limitato.

Se la fede anima il cuore della festa, il Palio delle Quercigliole ne rappresenta l’anima più vivace e spettacolare. Il Palio è una gara equina organizzata nel massimo rispetto delle norme di tutela animale sia per quanto riguarda   la gestione dei cavalli sia post quanto riguarda l’allestimento del campo di gara. Lunedì 11 sarà la commissione pubblico spettacolo composta da rappresentanti delle forze di sicurezza e delle istituzioni preposte a decretare se vi sono tutte le condizioni per lo svolgimento della manifestazione.

Il Palio vede sfidarsi le sei contrade storiche di Ripalimosani: Villaggi, Morgione, Piazza, San Rocco, Santa Lucia e Castello.

I cavalli, che sono dei mezzosangue da corsa, non appartengono alle contrade. Vengono assegnati a ciascuna contrada tramite un sorteggio pubblico, che si svolge in un momento specifico dei giorni di festa. Questo rende la competizione ancora più emozionante e imprevedibile, poiché la vittoria non dipende da un solo cavallo ma anche dalla bravura del fantino e dalla fortuna dell’abbinamento.

I fantini che partecipano al Palio sono dei professionisti, con esperienza in questo tipo di competizioni. La corsa si svolge “a pelo”, ovvero senza sella, rendendo la gara ancora più impegnativa e spettacolare per i fantini che devono dimostrare grande abilità e controllo del cavallo.

Il percorso di gara è di circa un chilometro e si snoda lungo il tratturo che attraversa la contrada omonima, per poi concludersi con un tratto in salita fino alla Cappella della Madonna della Neve. Il fondo del percorso, in alcuni tratti, viene ricoperto di terra per renderlo più uniforme.

Secondo una tradizione secolare, il cavallo vincitore, insieme al suo fantino, ha l’onore di entrare nella Cappella della Madonna della Neve. Qui, in un momento di grande emozione per tutta la comunità, il fantino, con dei piccoli colpi, fa inginocchiare il cavallo davanti alla statua della Vergine, come atto di omaggio e ringraziamento per la vittoria e la protezione concessa.

Una festa, una tradizione, uno spettacolo da non perdere mangiando e bevendo sotto il fresco degli alberi agli stand allestiti dal comitato festa.

Redazione

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