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‘Legalità Bene Comune’, intesa tra l’amministrazione e la Scuola ‘Don Peppe Diana’ per inculcare agli studenti la cultura dell’onestà. L’assessore de Capoa: “Insegnare per prevenire”

L'assessore de Capoa, il professor Musacchio e il consigliere comunale Montanaro
L’assessore de Capoa, il professor Musacchio e il consigliere comunale Montanaro

GIUSEPPE FORMATO

‘Legalità Bene Comune’ è il progetto presentato questa mattina, lunedì 13 luglio 2015, nella Sala consiliare del Comune di Campobasso dall’assessore alla Cultura, Emma de Capoa, e dal professor Vincenzo Musacchio, direttore della Scuola della Legalità ‘Don Peppe Diana’.

“Si è instaurata una collaborazione tra la Scuola della Legalità e l’amministrazione comunale – ha dichiarato in conferenza stampa Emma de Capoa – e questo progetto coinvolgerà gli studenti delle scuole di Campobasso, partendo dalle elementari. C’è una necessità che è quella di educare le giovani generazioni al dialogo, facendo comprendere ai ragazzi quanto sia importante rispettare i principi della legalità. Conoscere per prevenire gli atteggiamenti criminali e mafiosi: con questo spirito nasce il progetto. Dobbiamo considerare che l’Italia, tra i sessanta paesi più avanzati dal punto di vista della civiltà, occupa il quinto posto per criminalità intesa come corruzione. Un dato che dovrebbe farci riflettere”.

“Questo progetto nasce dalla prevenzione – ha proseguito l’assessore de Capoa –. Celebre è una frase che pronunciò un insigne magistrato siciliano, Antonino Caponnetto, il quale nella sua carriera ha anche guidato il Pool antimafia. ‘La mafia teme più la scuola della giustizia. L’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa’: e noi da questo intervento di Caponnetto dobbiamo partire. Tocca a noi provare a evitare che i giovani, soprattutto coloro che provengono dalle classi sociali deboli, si avvicinino alla cultura mafiosa, attraverso la conoscenza dei principi democratici e della solidarietà”.

“Il progetto – ha precisato il professor Vincenzo Musacchio – è in continua evoluzione e porterò nel capoluogo molisano docenti universitari, avvocati, magistrati, membri delle forze dell’ordine e persone che hanno avuto a che fare in prima persona con la lotta per la legalità, pagando l’amaro prezzo della scomparsa di qualche parente”.

In tale ottica, dunque, parteciperanno al progetto in qualità di testimoni: Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone che perse la vita nella strage di Capaci; Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino che fu ucciso nella strage di via D’Amelio; Giovanni Impastato, fratello del giornalista Peppino, ucciso dalla Mafia il 9 maggio 1978; Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il quale perse la vita insieme alla moglie, sempre per mano della Mafia a Palermo, a colpi di kalashnikov; Emilio Diana, fratello di Don Peppe Diana, il prete ucciso dalla camorra a Casal di Principe; Don Maurizio Patriciello, che combatte la camorra nella terra dei fuochi; Pino Arlacchi, ex deputato, senatore ed europarlamentare, attivo nella lotta alla criminalità organizzata e più volte oggetto di minacce. Parteciperà al progetto, inoltre, anche il magistrato Nino Di Matteo, sotto scorta dal 1995 per la sua battaglia per la legalità e, soprattutto, per la sua inchiesta sulla presunta trattativa Stato-Mafia. Quest’ultimo, ovviamente, interverrà in videoconferenza, in condizioni di massima sicurezza.

“Finalmente qualcuno in Molise si è accorto che esiste la Scuola della Legalità – ha precisato Vincenzo Musacchio – con questo progetto siamo già stati in Sicilia, a Roma e in Puglia. Saranno tanti gli argomenti che approfondiremo, sia in classe sia attraverso percorsi esterni. Focalizzeremo l’attenzione sull’educazione stradale, sulla prevenzione al bullismo e al cyber bullismo e approfondiremo alcune tematiche della nostra Carta costituzionali, che la maggior parte dei nostri studenti non conosce, un grave mancanza per un Paese che si definisce civile. Parleremo dell’importanza che riveste la lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, alla criminalità organizzata, rappresentata principalmente dalla Mafia, dalla ‘Ndrangheta e dalla Camorra. Ci saranno forme di svago, connessi a momenti di particolare interesse, come la visione di alcuni film, che ci saranno suggeriti dalla Fondazione Giovanni Falcone, grazie alla quale ci sarà l’occasione per un viaggio a Palermo, dove avremo modo di visitare anche la redazione del quotidiano ‘L’Ora’, che spesso ha portato avanti inchieste sulla Mafia e diversi sono stati i suoi giornalisti uccisi. Rilanceremo – ha concluso Musacchio – anche il Premio Sandro Pertini e in programma ci sono campus estivi sui temi della legalità e dell’antimafia con la possibilità di una visita a Casal di Principe e alle terre confiscate alla camorra”.

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