Cronaca

Cercemaggiore, domani al Ministero dell’Ambiente il confronto sui pozzi di contrada Capoiaccio

“Cosa c’è nei terreni di località Capoiaccio e come bisognerà procedere ad una eventuale bonifica immediata dell’area?” Queste le domande che domani pomeriggio, giovedì 19 giugno, il governatore Frattura, il senatore molisano Roberto Ruta e il consigliere regionale Salvatore Ciocca, porteranno all’attenzione della struttura tecnica del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

Dunque, dopo una lunga attesa si apre finalmente, presso il Ministero competente, il confronto sull’emergenza ambientale che in questi mesi si è paventata a Cercemaggiore.  Un vertice sollecitato in modo particolare dall’esponente dei Comunisti italiani in Consiglio regionale, Salvatore Ciocca alla luce dei risultati emersi dalle indagini che l’Arpa Molise ha compiuto negli ultimi sei mesi.

“Porteremo all’attenzione del Ministro – fa sapere l’esponente di palazzo Moffa – tutti gli atti amministrativi sia delle analisi ambientali compiute fino al 2003 nell’area in questione dagli organismi che si sono alternati nella tutela e nel monitoraggio, sia delle indagini compiute nel passato  anche dalla Procura della Repubblica e affidate alle forze dell’ordine”.

Indagini che, come ricorda ancora Ciocca, hanno trovato spazio nell’alveo delle competenze della Terza Commissione consiliare che, fin dallo scorso mese di novembre  “ha inteso fare chiarezza sulla vicenda con il supporto di una intensa e precisa attività di ricerca degli atti collegati ed emanati in un periodo di tempo compreso fra il 1970 e il 2003”. Una serie di documenti con i quali è possibile “tracciare il percorso completo dell’intera vicenda, nonché certificare sia l’attuale e anomalo tasso di radioattività riscontrato nel terreno limitrofo ai pozzi e alle vasche dove, la Montedison spa  e la Selm spa  hanno compiuto attività estrattiva e di re-immissione delle acque di strato, sia le tracce di contaminazioni di benzene e diclorometano (rispetto ai limiti previsti nel D.Lgs 152/06 – Testo Unico Ambientale) rilevate nei pressi del fosso vernile in uso allo stesso impianto”.

Proprio da queste analisi ambientali nasce infatti la consapevolezza che l’area in questione debba essere analizzata in maniera maggiormente approfondita, non escludendo ovviamente la riapertura dei pozzi di contrada Capoiaccio e l’eventuale bonifica della zona.

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