CB e dintorniCultura

Viaggio in Molise, rintocchi di cielo sulle cime del Matese

Prosegue il nostro viaggio nel Molise più bello dove,  sulle cime di una natura selvaggia,  è possibile abbracciare l’azzurro del cielo. E sentire le voci che si perdono in un mondo immenso, infinito, senza limiti, dove ogni divenire è  tranquillo, armonioso e pacifico. Si tratta senz’altro di un’altra dimensione di vita piena di nuove sensazioni.  Quando si sale in alto lentamente in sella ad un cavallo ogni tensione si stempera. Sulla meta, come d’incanto,  si ascoltano i rintocchi del divino. Ogni fatica diventa  più lieve. Leggerissima. Man mano che  si va su e  si lasciano, pertanto,  alle spalle le esperienze di una routine quotidiana spesso pesante, il cuore si riempie di sensazioni inenarrabili.

A cavallo, sulle cime del Matese, va in onda  anche questa volta il racconto di un’esperienza che ci porta alla scoperta di un paesaggio spettacolare, su profili ricchi di verde, di pietre e di grotte segrete, che incuriosisce e sorprende per la sua straordinaria bellezza.

Di questo paradiso molisano, pieno di tocchi vivaci a portata di mano, facilmente raggiungibile dalla costa termolese,  resta sicuramente soddisfatto chi decide di scegliere l’equiturismo come vacanza,  in questo  periodo estivo decisamente assolato. Qui  la montagna del Matese, con i suoi profili distesi al cielo,  appare come una grande madre  che vigila sulla terra molisana in profondissima quiete. Attrae chiunque, tra l’altro, anche tra le macchie più basse, con i suoi piccoli borghi, i suoi Santi, le sue preghiere e la bontà delle  sue tradizioni tutte in piedi. Come una grande madre si può dire che il Matese  difende ed abbraccia il territorio molisano.  I suoi siti antichissimi e le sue storie curiose  ne raccontano la vita di ieri, quando lo spirito guerriero dei Sanniti era abilmente capace di respingere e di umiliare ogni tipo di aggressione  dell’impero romano.   In questi giorni questo magnifico scenario, raggiunto da gruppi provenienti da molto lontano,  puntualmente viene decantato.  Il Molise continua ad essere un’isola felice tutta da scoprire.

“Sulla montagna, precisano Paolo e Laura,  promotori delle escursioni,  si scoprono piccoli borghi immersi nel verde, percorsi tratturali e sentieri che dolcemente salgono in quota, dove s’incontrano insediamenti rurali, muretti  di pietre a secco,  che indicavano l’antico cammino di greggi e pastori transumanti. Si tratta di  un habitat ricco di faggete secolari, di pozzi naturali profondi, di acque, di torrenti sotterranei, di cascate e di laghi carsici, dove cresce una vegetazione  colorata e profumata”.

Dal reportage fotografico si ha immediatamente l’immagine spettacolare di questo ambiente particolare e vario.  Dalle sue cime è possibile  vedere l’Adriatico, il Vesuvio sul Tirreno e lo sperone roccioso del Gargano. Un punto privilegiato, dunque, di osservazione, che corre lontano. Pronto ad entusiasmare e ad offrire il sapere autentico ed  inedito di una regione ai più sconosciuta. I cavalieri, partendo da Guardiaregia e Sepino, hanno percorso i sentieri più alti tra  Monte Mutria, Monte Miletto e La Gallinola, fino al Lago Matese, a Piano della Corte,  dove convergono i richiami intensi e vibranti di ogni montagna.

“Ho appena concluso il trekking sul Matese a cavallo per montagne, boschi e sentieri dice Sara di Milano. Rendersi conto di aver vissuto realmente in questi giorni una bella esperienza riempie di meraviglia e di gratitudine.  Verso Laura e Paolo che si sono rivelati ottimi organizzatori, ma anche amici e compagni di viaggio, e verso Sisto, guida impeccabile. Ogni sentiero è stato ponderato con prudenza, senza nulla togliere al senso dell’avventura e dell’emozione.  Il Matese è un luogo denso di bellezza e di fascino”.

L’escursione è stata seguita anche da Teodoro Ritucci, vice presidente dei Cavalieri Angioini “Roberto de Firmitate” di Colletorto, in compagnia del giovanissimo Angelo.  Nei dettagli ci ha indicato le piante autoctone, la tipologìa dei faggi maestosi, delle piante  e dei fiori nell’avvicendarsi delle stagioni.  Qui ci sono i profumi,  i colori e i sapori di una terra antica, regina della biodiversità. Tra l’altro in una posizione geografica centralissima, in cui si snodano i confini di due regioni, Campania e Molise. In questi giorni,  come si vede dalle immagini, vicino alle sorgenti incastonate tra le cime più alte, sui pianori e tra i boschi risultano appariscenti non pochi colori. Il Matese è anche un paradiso ricco di sussulti, di voci segrete e divine,  e di storie provenienti dalle  cavità dei faggi, dai fossi e dalle grotte carsiche. Nel passato dimore naturali impenetrabili, da cui partivano all’attacco i gruppi dei briganti.  Se in questo periodo si fa sentire forte il richiamo del mare, non bisogna dimenticare la voce altrettanto vigorosa della montagna, che ci consente di cogliere  il senso più profondo della vita umana. Il sibilo dei suoi sussurri vibra tra le nubi della volta  celeste. Nei silenzi della montagna c’è sempre un pezzo di cielo che ascolta la nostra anima. Riempie di sensibilissime emozioni i nostri spazi del cuore. E, lassù,  tra cielo e terra,  a cavallo o a piedi, nelle soste all’aperto, inspiegabilmente lo spirito di chiunque è capace di salire  sempre più in alto.  Per percepire una dimensione di vita  ampiamente sublime.

di Luigi Pizzuto

 

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button