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Covid-19, il PD chiede misure per chi ha dovuto chiudere. Fanelli e Facciolla alla Giunta Toma: “Ok al decreto nazionale, ma in Molise subito una misura dedicata e complementare”

Un segnale importante e atteso da tutto il tessuto produttivo nazionale, quello lanciato dal Governo nazionale, in procinto di approvare il decreto sulle misure economiche per l’emergenza Coronavirus, che conterrà il primo blocco di interventi per un valore di circa 12 miliardi, sui 25 complessivamente previsti.

“Ma per sostenere l’economia del Molise, già profondamente provata, sono necessarie ulteriori risorse. Qui, ora e senza indugi”. A dirlo sono i consiglieri regionali del PD, Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla che, alla Giunta Toma, propongono al l’attivazione di una misura urgente a sostegno delle imprese locali.

“L’esecutivo regionale – dicono – disponga immediatamente un fondo COVID-19 presso Finmolise (10milioni minimo di Fondo da chiedere sulla contabilità speciale nazionale) per le piccolissime imprese e partita iva in difficoltà, in special modo per le aziende che hanno subito uno stop dovuto ai decreti di blocco delle attività.

Un contributo immediato che copra le spese indifferibili (affitti, bollette, ecc.) in base alle particolari esigenze di ogni realtà produttiva, da certificare successivamente, entro un tetto da stabilire, e comunque non coperte da fondi nazionali. Una misura urgente, senza burocrazia e con controlli certi e giustifiche formali, da attivare nel giro di pochi giorni.

In subordine, qualora non fosse possibile attingere ai fondi nazionali, si potrebbe attivare su risorse già in dotazione a Finmolise per il FRI (FONDO REGIONALE PER LE IMPRESE) ovvero rinegoziando le risorse non impegnate del Fesr con l’Unione Europea, in base alle regole di flessibilità.

Chiaramente in deroga a ogni procedura formalizzata per il passato, stante la straordinarietà”.

“Un pacchetto di risposte immediate, percorribili, certe, – commentano Fanelli e Facciolla – che garantirebbe una boccata d’ossigeno alle nostre piccole e piccolissime attività produttive, permettendo loro di superare questo terribile momento di crisi.

Solo così la Regione potrà dimostrare di avere a cuore non solo la salute dei cittadini, ma anche le imprese che danno lavoro, molte delle quali rischiano concretamente di non tornare più a produrre se non arriverà, immediatamente, il sostegno statale e regionale necessario”.

Redazione

CBlive

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