Dimensionamento scolastico, la Cgil: “Si prefigura l’ennesima occasione mancata”

In tempi non sospetti, abbiamo definito quella del dimensionamento degli istituti scolastici in Molise come “la saga del vorrei ma non posso”, per indicare un percorso che ormai da anni parte con buone intenzioni, salvo poi arenarsi nelle pastoie della politica, prevalentemente legate alla difesa dello status quo ed al mantenimento di equilibri raggiunti al di fuori dei luoghi deputati al confronto. A questa interminabile saga, si stanno per aggiungere ennesime puntate.
A scriverlo una nota stampa la Flc Cgil Molise.
Le organizzazioni sindacali della scuola, unitamente alle istituzioni scolastiche, sono state convocate oggi nella sede del Consiglio Provinciale, per discutere della “proposta di modifica” al piano di dimensionamento, articolata dalla Provincia di Campobasso. Si tratterà di una discussione “monca” che corre il rischio di rivelarsi inutile, in quanto la vera decisione verrà presa domani, laddove la conferenza dei sindaci voterà su un piano già predisposto, che a sua volta verrà inviato alla Regione, in modo che l’Ente possa approvare il provvedimento presumibilmente entro dicembre.
Al di la del metodo utilizzato, che pur lascia intendere il minimo ruolo che si vuole attribuire al parere di chi la scuola la vive ogni giorno, non possiamo che evidenziare come anche questa volta quella del dimensionamento scolastico rischia di essere l’ennesima occasione mancata per il rilancio del sistema d’Istruzione nella nostra regione.
In più occasioni avevamo richiamato la politica a recitare un ruolo di rilievo, senza limitarsi a fare “mere operazioni ragionieristiche”, che comportano la semplice applicazione di direttive ministeriali. Ricordiamo che in Molise in pochi anni abbiamo già perso 30 Istituzioni scolastiche. Ciò avrebbe dovuto significare, per chi ci amministra, battersi per ottenere, nelle sedi competenti, un riconoscimento delle nostre specificità territoriali. Più volte si è parlato (e sparlato) di aree interne, di progetti volti a riconoscere le specificità del territorio, ma poi, quando si è trattato di numeri, siamo rimasti vincolati ai parametri nazionali, rendendo vane ed inutili le dichiarazioni d’intenti e le passerelle istituzionali.
Abbiamo partecipato, nel corso di quest’anno, insieme alle altre OO.SS, alle Amministrazioni Provinciali, all’Anci e all’USR a diverse riunioni della c.d “Cabina di regia” organizzate presso l’Assessorato all’Istruzione, contribuendo a dettare i principi generali, da tradurre poi in Linee guida, in modo da attuare un dimensionamento scolastico quanto più possibile rispondente alle esigenze del territorio.
Ebbene, ciononostante, ad oggi ci viene presentata una proposta di basso profilo, evidentemente rabberciata, che sembra risentire di rivendicazioni localistiche e non mira a riprogrammare complessivamente l’intera offerta formativa regionale.
Non vengono risolte le problematiche che abbiamo da sempre evidenziato (NO alle pluriclassi, SI alle reti di scuole ed ai consorzi tra comuni, riduzione al massimo degli Omnicomprensivi), e le stesse Linee guida regionali vengono largamente disattese.
Nello specifico:
- Restano quasi tutti gli istituti omnicomprensivi (figura atipica e residuale, che prevede la presenza del Commissario in luogo del Consiglio d’Istituto);
- Non viene chiarita la modifica dell’attuale configurazione dei Circoli didattici e dell’Istituto Secondario di I grado di Termoli (viene specificato però che verrà soppresso un Istituto…);
- Il nodo relativo alla creazione dei Poli Tecnico Professionali viene di fatto limitato ad un unico intervento (molto discutibile) in tutta la Provincia, che prevede la soppressione dell’I.I.S “Pertini” di Campobasso, Istituzione creata solo un anno fa, sede di riferimento per l’unico I.T.S molisano.
Tutta l’operazione, dall’esterno, dà l’impressione di essere stata vissuta come una mera riorganizzazione numerica, che si riduce ad un atto amministrativo fatto senza una visione d’insieme.
Non doveva andare così: quella del dimensionamento scolastico è una problematica complessa, che deve essere affrontata in un’ottica ampia, con il coinvolgimento delle Scuole, con attenzione alla rete dei trasporti e all’edilizia scolastica. I principi generali, inoltre, una volta individuati, vanno attuati sempre ed in ogni caso, per perseguire scelte che devono mettere al centro il territorio l’utenza, non un semplice numero da raggiungere.
L’unico numero raggiunto, tra l’altro è negativo: l’anno prossimo avremo altre tre Istituzioni Scolastiche in meno nella provincia di Campobasso, a fronte di un calo inferiore a mille alunni: un ulteriore taglio, che non può trovarci d’accordo e che è frutto di un ingiustificabile immobilismo.