Piano di dimensionamento scolastico regionale, il Tar Molise respinge il ricorso del Comune di Campobasso

ass_petraroiaIl TAR Molise con provvedimento n. 664/2014 REG. PROV. COLL. e n. 77/2014 REG.RIC. ha respinto il ricorso presentato a suo tempo dall’amministrazione Comunale di Campobasso presieduta dal Sindaco Luigi Di Bartolomeo sul Piano di Dimensionamento Scolastico Regionale confermando la validità tecnica formale e sostanziale della scelta adottata dalla Regione Molise.

“Le eccezioni – si legge in una nota stampa del vicepresidente della Giunta regionale del Molise, Michele Petraroia – si riferivano alla diversa articolazione di alcune istituzioni scolastiche della città quali il Convitto Mario Pagano, la Enrico D’Ovidio, la Colozza e la Francesco D’Ovidio, ma il TAR ha ritenuto infondato il ricorso del Comune di Campobasso respingendolo in via definitiva.

Con questo pronunciamento si chiude un contrasto che ha alimentato incertezze e criticità, ponendo in sicurezza il nuovo assetto dimensionale regionale passato da n.82 a n.54 istituzioni scolastiche con connesse immissioni nei ruoli dirigenziali di n.11 vincitori di concorso in attesa da tempo di assumere la funzione di dirigente scolastico.

Grazie alla semplificazione intrapresa è stato agevolato il percorso gestionale e amministrativo delle scuole molisane con indubbie ricadute positive in termini di efficienza didattica ed efficacia organizzativa.

Gli interventi in itinere di 6,6 milioni di euro sul potenziamento delle competenze di base in italiano, matematica e lingue straniere, in tema di scuola digitale e sulla dotazione strumentale dei laboratori tecnici degli Istituti Superiori preposti, sono più facilmente raccordabili avendo a disposizione dirigenti scolastici in titolarità e non in reggenza, e con un numero di autonomie scolastiche più vicino ai parametri di riferimento stabiliti dal Ministero dell’Istruzione.

Per il futuro pur adoperandosi per un ulteriore miglioramento dell’organizzazione del sistema educativo regionale è auspicabile che le esigenze generali riescano a prevalere sulle istanze localistiche di corto respiro”.

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