Politica

Sabina Guzzanti a Campobasso con il suo film-documentario ‘La Trattativa’

Guzzanti

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Il collante di tutto è stato il ‘Papello’ ovvero l’accordo tra il colonello Mori e Vito Ciancimino in cui si voleva agevolare la presenza della mafia nello Stato, abolendo tutte quelle norme, come per esempio il 41bis o l’arresto in flagranza di reato, volute dal giudice Giovanni Falcone per permettere ai boss di Cosa Nostra di confessare. È su questa base che si muove il film documentario scritto e diretto da Sabina Guzzanti ‘La Trattativa’, una proiezione alternativa che è stata ignorata dalla stampa critica e non viene trasmessa in Rai :”In rete trovate una petizione da firmare per tutti coloro che vogliono che ‘La Trattativa’ venga trasmessa in Rai. Vi invito a firmarla” ha così detto la Guzzanti.

Prima ospite nel pomeriggio di ieri, 26 marzo, presso il Liceo Classico ‘Mario Pagano’, la Guzzanti è stata poi nella multisala del cinema Maestoso di Campobasso dove ‘La Trattativa’ è stata proiettata su iniziativa del Movimento 5 Stelle Molise co un’introduzione d’eccellenza data dal giornalista Paolo De Chiara e dal professor Franco Novelli di Libera Molise.

Ben 519 proiezioni autonome del film: dove persone interessate si attivano spontaneamente e si organizzano per la visione di un documentario a quanto pare ‘scomodo’ ed invitano la Guzzanti ad intervenire. ‘Scomodo’ perché è il racconto denuncia di uno spaccato di storia che ci porta fino ai giorni nostri e che ha visto stringere patti massonici tra le alte cariche dello Stato e la Mafia: “Quello che avete visto è stato controllato a menadito infatti fino ad oggi non ho ricevuto nessuna querela” così ironicamente la Guzzanti evidenzia la veridicità del suo racconto dei fatti.

È il racconto della nascita della Seconda Repubblica fatta su tangentopoli e sullo stragismo, su fatti che cominciano nel 1991 e che hanno fortificato la mafia permettendole di entrare in Parlamento e di impossessarsi dell’Italia. Ecco che il racconto de ‘La Trattativa’ non è solo la denuncia di un accadimento isolato ma la storia di una filosofia politica e di vita.

Durante il dibattito, seguito dopo la proiezione del film, il messaggio che la Guzzanti fa passare è quello positivo di un Paese che non deve arrendersi alle mafie, in linea con il pensiero del giudice Falcone che parlava di mafia come evento umano e quindi, come ogni cosa umana, destinata a finire: “Se ognuno si assume le proprie responsabilità, le cose possono cambiare. Non basta solo augurarselo, bisogna agire in concreto” e su queste parole il lungo applauso della sala per la Guzzanti e per ‘La Trattativa’.

Sabina

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