Sociale

La musica per sostenere l’attività del centro antiviolenza: Liberaluna e Confcooperative presentano il brano della band Molotov Cocktail

Si è tenuto nella sede dell’associazione Confcooperative Molise, l’incontro che ha catalizzato per quasi 90 minuti l’attenzione dei presenti, sul, purtroppo, attuale tema della violenza ed abusi sulle donne.

Un argomento sempre al centro dell’attenzione della nostra Associazione, che, impegnata nel campo del sociale, ritiene propria la responsabilità di non abbassare la guardia nei confronti di abusi e violenze di ogni genere e,  al contempo, di promuovere, sensibilizzare e portare a conoscenza di ciò che le nostre cooperative fanno ogni giorno con le azioni di protezione e contrasto.

Ascoltare le voci degli Enti del terzo settore, nonché le cooperative impegnate in prima linea nelle azioni di contrasto alla violenza di genere, ci aiuta a comprendere come questa coinvolga tutti gli aspetti della vita di una donna, minandone l’autonomia economica, sociale e bloccandone la piena affermazione come persona e cittadina sotto ogni profilo.

Al dibattito erano presenti Michele Marone Assessore alle Politiche Sociali regionali, Filomena Calenda vice presidente del Consiglio regionale, Carmela Colozza vice presidente di Confcooperative Molise, i due rappresentanti delle forze dell’ordine Sobrino Coppetelli e Paolo Izzi, autori del brano presentato durante l’evento, la responsabile del centro antiviolenza Liberaluna, Maria Grazia La Selva.

Il focus è stato il sostegno che la regione Molise da ai professionisti impegnati nella prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne. La responsabile del centro antiviolenza Liberaluna ha ringraziato i due autori del brano inciso su cd ‘Neanche una di più’ che sarà venduto e il ricavato donato al centro.

La necessità di ricevere fondi, per un centro autorizzato al funzionamento dal comune di Campobasso e regolarmente registrato nel registro regionale dei centri antiviolenza, nasce da una grande criticità emersa durante questo incontro, ovvero la mancanza di finanziamenti regionali a supporto di tutti i Centri presenti nella regione.

Pertanto durante il confronto è stata ribadita la necessità dell’equipe del centro liberaluna di ricevere come in altre regioni, in relazione alle normative vigenti, i fondi stanziati per i centri antiviolenza pubblici e privati e gli esponenti della regione, presenti hanno accolto la richiesta al fine di valorizzare tutti i servizi che operano attivamente per le donne vittime di violenza. In sala era presente anche una socia onoraria dell’associazione Liberaluna onlus, nata nel 2014, che gestisce il Centro Antiviolenza Liberaluna, che ha dichiarato di essere stata seguita nel suo percorso dalla denuncia per maltrattamenti subita dal marito fino alla sua rinascita come donna libera.

È stato interessante comprendere come un centro antiviolenza che vive di sola beneficienza, riesca a dare protezione sostegno ed indipendenza economica alle donne che si rivolgono ad esso.

“Come associazione – ha detto Carmela Colozza – abbiamo deciso di dare voce a chi può portare un valore aggiunto, intercettando bisogni e co-progettando interventi, elaborando progetti che mettano la donna al centro delle sue scelte, del suo cammino di consapevolezza nell’uscita dalla violenza. Nelle imprese cooperative, infatti, le donne rappresentano la componente occupazionale maggioritaria: a maggior ragione siamo dunque convinti che la valorizzazione del capitale umano femminile è una delle strade per la costruzione di un modello economico equo, sostenibile ed inclusivo, come quello per cui la cooperazione è ogni giorno in prima linea. Prevenzione e contrasto della violenza vanno intensificati e alle donne vittime di violenza occorre garantire sempre maggiori strumenti di tutela ed assistenza. Riteniamo però che sia importante sostenere attivamente il lavoro di chi si spende quotidianamente per fornire gli strumenti necessari alle donne, come percorsi autonomi di vita, per consentire la fuoriuscita dal ciclo della violenza subìta e l’affrancamento da condizioni di ricatto economico e di dipendenza. E come anche il lavoro degli Enti come Liberaluna Onlus e le imprese cooperative presenti in tutte le fasi di accompagnamento al lavoro di queste donne operando a stretto contatto con tutti i soggetti della rete antiviolenza, vanno premiati.

Solo operando in sinergia attraverso una sana cooperazione, potrà esserci libertà, rispetto e autodeterminazione per tutte le donne”.

Redazione

CBlive

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