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A Ripalimosani le celebrazioni del 205° anniversario della Fondazione della Polizia Penitenziaria

Celebrati presso il Palazzo Marchesale di Ripalimosani, alla presenza del Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Dott. Carmelo Cantone, i 205 anni trascorsi dalla Fondazione della Polizia Penitenziaria.

Dopo la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dell’indirizzo di saluto del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi, il Dirigente di Polizia Penitenziaria Maiorano Francesco ha illustrato l’attività lavorativa svolta dal personale dei Reparti di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale e di Reclusione di Campobasso, la Casa Circondariale di Isernia e la Casa Circondariale di Larino. Attività che si è svolta nel particolare contesto pandemico che, se da un alto ha messo a dura prova la tenuta del sistema penitenziario, dall’altra ha ridato al carcere la giusta centralità nel tema della giustizia, della legalità e della sicurezza.

Nel distanziamento imposto, per paradosso, è cresciuta e si è rafforzata la rete di legami tra il carcere ed il territorio. Basti pensare al diuturno lavoro messo in atto per l’allocazione nelle carceri molisane dei soggetti provenienti dalla libertà al fine di garantire la pronta esecuzione dei provvedimenti restrittivi e, al contempo, il rispetto dei protocolli sanitari. L’obbiettivo è stato raggiunto grazie ad un lavoro di squadra tra tutte le forze di polizia e alla supervisione del provveditorato di Roma.

Questi difficili anni di pandemia hanno cambiato il modo di lavorare e l’approccio ai problemi di ordine e sicurezza degli istituti, basti pensare all’istituendo Gruppo di Intervento Rapido della Polizia Penitenziaria per il Molise – sul solco di quelli già costituiti nel Lazio e nell’Abruzzo – la cui operatività è stata testata nel febbraio scorso in occasione di una complessa operazione di perquisizione straordinaria presso la Casa Circondariale di Campobasso. Sempre in materia di sicurezza nel corso dell’anno sono stati licenziati, nelle prefetture di competenza, per tutti e tre gli istituti della regione Molise i piani provinciali per la gestione degli interventi a seguito di manifestazioni di protesta e disordini negli istituti penitenziari.

Il periodo di pandemia non ha determinato solo un riacutizzarsi delle tensioni all’interno delle carceri, ma è stata anche un’occasione per accelerare il processo di innovazione tecnologica con l’ampliamento delle sale di multivideocoferenza per la partecipazione a distanza ai dibattimenti per detenuti di particolare pericolosità, il potenziamento delle Sale Regie Operative e della connessa automazione, l’acquisizione di nuovi strumenti di controllo per contrastare l’introduzione di apparecchi per le comunicazioni illecite. In particolare su questo ultimo fronte importante è stato l’impegno messo in atto dalla polizia penitenziaria molisana con il rinvenimento di oltre 20 apparecchi telefonici nell’ultimo anno e la relativa segnalazione all’Autorità Giudiziaria in considerazione della recente entrata in vigore dell’art. 391 ter c.p. che punisce il possesso e l’uso di dispositivi per la comunicazione all’interno del carcere.

Intensa è stata nel corso dell’ultimo anno anche l’attività dei Nuclei Traduzione e Piantonamenti della regione Molise con una forte ripresa nel primo semestre 2022: oltre mille detenuti movimentati in più di 800 traduzioni, impiegando nelle scorte in totale 3000 uomini.

Importante è stata anche l’attività connessa ai colloqui dei detenuti con i propri congiunti: anche in questo caso con un graduale ritorno alla normalità con più di 5000 colloqui. Colloqui che hanno comportato oltre 13.000 controlli sui familiari e sui pacchi. In tale contesto si segnala l’aumento dei rinvenimenti di sostanze stupefacenti e di altri bei illeciti nei pacchi spediti tramite corriere in particolare nel periodo ove erano ancora in vigore le restrizioni di accesso in carcere per le suddette esigenze sanitarie.

Tutti questi numeri, seppur importanti, ha sottolineato il Dirigente Maiorano, non rendono giustizia al lavoro svolto dalla polizia penitenziaria. Lo stato di eccezionalità ha fatto emergere con maggiore chiarezza cosa è il carcere e quale è il lavoro della Polizia penitenziaria: è padroneggiare l’attimo con sempre maggiore consapevolezza, presenza immediata e azione portata a compimento con una volontà sempre rinnovata, aggiungendo esperienza a esperienza. Solo in questo modo è stato possibile trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di sicurezza e quella trattamentali, tra doveri e diritti in una fase caratterizzata da forti tensioni.

È stata la presenza costante della polizia penitenziaria, unitamente a quella degli altri operatori, all’interno delle sezioni detentive, nonostante i rischi sanitari, a dare un riferimento sicuro alla popolazione detenuta, a garantire non solo l’ordine ma anche a rassicurare, sostenere e informare.

E tutto questo è stato possibile solo grazie alla scelta corale e consapevole di tutti gli appartenenti alla polizia penitenziaria degli istituti molisani.

Al termine della cerimonia si è provveduto anche alla consegna delle ricompense e dei riconoscimenti del personale distintosi nell’attività di servizio.

Redazione

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