
Primo Consiglio comunale dopo il terremoto politico che due settimane ha sconvolto Palazzo San Giorgio con la rottura dei civici con l’asse PD-M5S e l’esecutivo a guida Maria Luisa Forte. In agenda, la ridefinizione delle commissioni consiliari permanenti, dopo le dimissioni degli ex assessori afferenti all’area di Pino Ruta (e poi fuoriusciti anche da quella) Fraracci e Marcheggiani e dei presidenti di Commissione.
All’appello di questa mattina in Municipio hanno risposto soltanto 17 consiglieri su 32. De Iasio e Trivisonno unici civici presenti in Aula, pur dopo aver fatto sapere – attraverso una nota del gruppo – di voler proseguire il cammino istituzionale nelle fila della minoranza. Seduto nei banchi degli spettatori, Pino Ruta, che dopo poco ha abbandonato l’Aula.
Ma a stupire è stata soprattutto l’assenza dell’intero schieramento di centrodestra, eccezion fatta per la Lega, rappresentata in aula dal capogruppo Alberto Tramontano e dalla consigliera Sandra De Lucia Sabusco.
È stata proprio la loro presenza, infatti, a permettere il raggiungimento del numero legale e quindi lo svolgimento della seduta. Una mossa che ha generato un forte scossone all’interno della coalizione di centrodestra, in quanto ha ignorato l’indicazione ufficiale dei vertici regionali – compresi quelli della stessa Lega – che avevano chiesto ai propri consiglieri di non partecipare alla riunione.
Tuttavia, il capogruppo leghista ha respinto ogni sospetto di intese con la maggioranza: “Non ci sono patti segreti, non stiamo trattando per poltrone. Io rispondo alla mia coscienza e agli elettori. Non accetto di essere manovrato o etichettato come un burattino”, le parole di Tramontano.
Un’accusa esplicita, quella rivolta ai colleghi del centrodestra che hanno deciso di non partecipare, a suo dire, per logiche poco trasparenti: “Non era in discussione un voto di fiducia – ha precisato – ma un atto tecnico, condiviso da tutte le forze. Senza la nostra presenza, tutto sarebbe saltato. Questo è ciò che conta”.
La coalizione, a seguito della riunione dello scorso venerdì a Roma tra i vertici regionali di partito, aveva deciso di attendere la pronuncia del TAR prevista per metà luglio prima di ridefinire gli equilibri politici. Tuttavia, secondo Tramontano, una parte “disorganizzata” del gruppo ha scelto di forzare i tempi, rischiando di minare la tenuta della coalizione. “
In frantumi, dunque, a Palazzo San Giorgio non è solo la coalizione che era nata tra PD-M5S e civici, ma anche tutto il centrodestra, ormai diviso tra lotte interne, sia a livello regionale che a livello locale.
Una brutta pagina per la città a cui forse sarebbe ora che la sindaca, con uno scatto di orgoglio, staccasse la spina.