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Locali chiusi, inquilini e acquirenti cercasi: il centro storico di Campobasso in agonia

20170220_165016Camminare a piedi per il centro storico di Campobasso significa imbattersi in tante vetrine chiuse. Troppe sono, infatti, le attività commerciali che in tempi recenti hanno deciso di abbassare le saracinesche. Via Palombo, via Marconi sono solo alcuni esempi tangibili di come la crisi abbia influito negativamente sui privati.

Mettere su un attività oggi significa imbattersi in un iter burocratico al quale si affiancano spese e tasse eccessive per chi decide di rischiare. E così in una cittadina, seppur di piccole dimensioni come il capoluogo molisano, mentre la compravendita si sta sempre più spostando nei pressi della zona industriale dove a far da padroni sono i centri commerciali, quello che soffre maggiormente è il piccolo commercio. Se in molti stringono i denti e vanno avanti, cercando in ogni modo di arrivare a fine mese, chi ha una remota idea di aprire un negozio si trova costretto a pensarci su due volte, per demordere il più delle volte.

A risentire di tutto ciò anche  proprietari degli immobili commerciali che si ritrovano a tenere per molto tempo locali che non fruttano il ricavato sperato, su cui, però devono per forza di cose pagare le tasse. Ma i prezzi degli affitti, restano spesso alti e rimangono un altro scoglio da superare per chi dovesse decidere di mettersi in proprio.

Anche dando una semplice occhiata agli annunci di internet quello che salta agli occhi resta, infatti, il costo da dover sostenere per l’affitto. Si va, ad esempio, dai mille euro al mese per un locale di 60 metri quadrati tra via Orefici e via Ferrari, ai 700 di via Marconi e Piazza Pepe per un immobile dalla simile metratura.

Anche uscendo fuori dalle mura storiche del capoluogo per spostarsi nella comunque centrale via Veneto le cose non vanno poi così bene. 1200 euro è ad esempio l’importo chiesto per un negozio seppur di 120 metri quadrati. Prezzi inferiori, invece, solo in zone meno centrali ma comunque trafficate, come ad esempio via XXIV Maggio.

Aprire un’attività commerciale nel capoluogo, soprattutto nel centro storico, resta, dunque, un’impresa ardua soprattutto per i più giovani che potrebbero vedere in ciò un’opportunità da cogliere, ma che alla fine non possono non sottovalutare un rischio, che forse sta cambiando per sempre il volto di una città.

fab.abb

Redazione

CBlive

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