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Ponte dei Santi e dei morti, i cambiamenti climatici influiscono sui crisantemi e i consumatori preferiscono i fiori dell’Olanda

Nel giorno di Ognissanti che precede quello dedicato alla commemorazione di tutti i defunti, sono stati già tanti i campobassani che, nonostante la pioggia, hanno affollato il cimitero di San Giovanni, tornato tristemente alla ribalta per l’allagamento avvenuto all’inizio di settembre.

In questo ponte dei morti, così come ogni anno, anche per i fiorai saranno giornate piene e, soprattutto, giorni in cui i guadagni aumenteranno. Almeno questa è la speranza dei venditori.

Di fronte al Carcere di via Cavour, tra il via vai quotidiano, dinanzi al suo storico chiosco aperto da circa 80 anni, il signor Giovanni che conferma come, proprio in questo ponte il lavoro, fortunatamente, aumenta.

Anche se l’economia e gli introiti dei fiorai sembrano essere sempre più condizionati dai cambiamenti climatici.

“Quest’anno i crisantemi, i fiori più venduti per queste ricorrenze, sono arrivati in ritardo. Questa tipologia – spiega, infatti, Giovanni –  ha bisogno del freddo per aprirsi e, queste temperature hanno complicato le cose. Così i prezzi sono cresciuti di molto e per un mazzetto si parte più o meno da 5 euro”.

Ma gli acquirenti, sempre secondo Giovanni, sembrano apprezzare anche i garofani e le rose. Fiori che, quasi ogni anno, mantengono  le prime posizioni per vendite.

C’è poi anche chi, con il passare del tempo, ha notato una sempre minore affluenza al camposanto della città in occasione di questo ponte. È ad esempio il caso del fiorista Piano che fa questo lavoro da oltre 42 anni ed è titolare di uno dei negozietti nei pressi del cimitero di Campobasso. “Questa ricorrenza una volta era più sentita. Adesso le persone preferiscono venire più volte durante l’anno, anche per evitare il caos del 1° novembre”.

Sempre per il titolare dell’attività all’ingresso del camposanto, i crisantemi piacciono di meno e, nel corso degli anni, hanno subito un arresto delle vendite. Complice anche l’aumento dei prezzi, gli acquirenti sembrerebbero preferire fiori di altro tipo, soprattutto provenienti dall’Olanda.

“Con la globalizzazione, ad esempio, con una telefonata – dice – si può ordinare un carico di rose dalla Colombia, o dall’Equador, e domani sono qui. Proprio per questo, nonostante il cambiamento climatico, riusciamo comunque ad avere delle ottime forniture”.

Per il fioraio nemmeno i prezzi avrebbero subito aumenti nel corso degli anni. Posizione la sua, nettamente in contrasto con la voce di alcuni consumatori che, proprio, in quel momento stanno compiendo degli acquisti.

“Negli anni precedenti i prezzi erano decisamente più bassi, mentre in questi giorni vengono gonfiati ulteriormente, perché i fiori sono buoni. Durante l’anno capita, invece, che vendano anche i fiori vecchi”, afferma ad esempio Daniela.

Ecco forse il motivo per il quale in molti acquistano sempre più spesso fiori finti, anche per ovviare a una presenza non sempre costante al cimitero. Così come la signora Aurora: “Non ho molto tempo per venire a far visita ai miei defunti. Fino a un paio di anni fa mi era comodo perché ci passavo tornando dal lavoro. Adesso con i figli è tutto più complicato, così ho optato per i fiori artificiali, durano di più e poi con le temperature che si registrano qui a Campobasso non ne vale la pena, appassirebbero subito”.

C’è chi invece, al contrario, non rinuncia affatto ai fiori naturali, come ad esempio il signor Giuseppe: “Vado ogni settimana al cimitero per portare i fiori a mia moglie scomparsa 3 anni fa. Compro sempre fiori veri, anche perché essendo in pensione ho la possibilità di curarli, e poi non apprezzo quelli artificiali. Per il ponte di Ognissanti poi ho l’abitudine di comprare una bella composizione per ricordare mia moglie al meglio”.

Insomma, pareri discordanti sia tra i venditori che tra gli acquirenti che, dedicheranno questo ponte anche a una visita e una preghiera per chi non c’è più. Ovviamente ognuno a modo proprio.

pierp.gabr.

Redazione

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