Cronaca

118, tagli nel nuovo regolamento Asrem: monta la protesta delle associazioni

Protestano apertamente le associazioni del 118: lo fanno pubblicamente con una lettera e organizzando di scendere in piazza in prossimo venerdì.

Al centro del dissenso il nuovo regolamento e l’avviso di selezione per l’affidamento delle attività di trasporto sanitario di emergenza urgenza contenuti nella deliberazione, numero 1151 del 04 ottobre scorso, del direttore generale A.S.Re.M. Oreste Florenzano.

Una nuova normativa che di fatto va a sostituire quella del 2019, mai diventata operativa in quanto ha visto il bando per le postazioni fermo al palo.

Ora il nuovo regolamento dimezza in maniera drastica i rimborsi che passano da 58 a 23 euro senza che però, come invece accadeva nella normativa del 2019, si punti a favorire una certa stabilità nell’organizzazione del servizio.

“Non possiamo rimanere in silenzio dinanzi ad una riforma che va in direzione diametralmente opposta a quello che accade in altre regioni d’Italia ed in particolare si fa della riforma nazionale del Terzo Settore, più volte richiamata nell’atto deliberativo sopra richiamato, un’interpretazione del tutto distorta della stessa”, dicono in una lettera che reca le firme delle associazioni di 118: Croce Azzurra Molisana; Croce Bianca Molise; Croce Padre Pio; Croce San Gerardo; Croce Verde Molisana; Vitattiva; C.V.A.S.S.; Isernia Soccorso; P.A. AVS Molise Emergenza ODV.

“Proprio il rimborso spese che nel regolamento facente parte della delibera viene ad avere una nuova rimodulazione lo definiamo, – dicono nella missiva le associazioni –  senza mezzi termini, non congruo ed asseriamo che coloro che l’hanno predisposto probabilmente non hanno chiara l’attuale fotografia del 118 molisano, ed in generale non hanno minima conoscenza di quelli che sono i costi reali per ogni voce elencata.

L’Azienda Sanitaria tra le motivazioni richiamate per giustificare il nuovo quadro economico, riporta che vi è la necessità di scongiurare un potenziale distorto utilizzo dello strumento dei rimborsi. L’articolo 17 comma tre del Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n. 117 dispone che al volontario possono essere rimborsate le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, contrariamente all’atto che invece disconosce le spese effettivamente sostenute (basti considerare che viene riconosciuto un rimborso massimo di 50km per recarsi dall’abitazione alla postazione, quando invece già oggi dalle sedi delle associazioni alle postazioni si percorrono fino a 100km).

Nel documento adottato sono notevoli le criticità anche per la gestione dei mezzi di soccorso, nel riconoscimento delle reali spese derivanti da: puntuale ed adeguata attività di manutenzione, stipula di congrue polizze assicurative, ammortamento dei veicoli, ecc.

Nel quadro attuale il rimborso mensile, il cui quadro economico risale alla Delibera di Giunta Regionale n. 978 del 19.09.2008, per un’associazione nel garantire H24 in ogni postazione l’ambulanza con relativo autista e soccorritore si aggira intorno ad € 12.500,00 – 13.500,00. Con la rimodulazione della Delibera n. 1151, si passa ad € 7.000,00 – € 8.000,00.

Impietoso per le associazioni anche il confronto con le altre regioni. “In alcune realtà italiane, – dicono infatti i diretti interessati applicando le relative procedure previste dalla normativa vigente, colgono l’opportunità che vi sia oltre al personale volontario anche personale assunto; in tal caso il rapporto convenzionale mensile per una postazione h24 raggiunge oltre € 30.000,00. In altri contesti in cui resta l’attività di volontariato senza parte assunzionale, considerando debitamente gli ovvi rincari che hanno subito negli anni una serie di voci, le convenzioni sono state rimodulate con un incremento delle diverse voci di oltre il 20%.

In Molise quindi – continua la nota – possiamo asserire che oltre ad un’interpretazione del tutto personalistica della riforma del Terzo Settore, si è avuti il coraggio di tagliare (come se fosse una gara a ribasso) le spese vive. Quindi se da un lato non si vuole procedere a cogliere le opportunità date dal Codice del terzo Settore attivando le relative procedure previste dalle norme, ci chiediamo perché si arriva addirittura a non riconoscere i costi vivi. Abbiamo già visto qualche recente esempio durante l’emergenza Covid, in cui a seguito di avviso pubblico per il trasporto avanzato dei soggetti positivi dagli Ospedali di Termoli, Agnone ed Isernia a quello di Campobasso, il soggetto che si è aggiudicato il servizio ha formulato un’offerta da cui traspariva chiaramente la non sostenibilità dei costi. Ne è conseguito (per mera semplificazione citiamo solo questo aspetto), che il requisito di essere in mezz’ora nei rispettivi P.S., inserito a chiare lettere nell’avviso, non è stato rispettato. Inoltre l’atto di aggiudicazione prevedeva l’inizio immediato del servizio, nella realtà lo stesso ha avuto decorso solo alcuni giorni successivi. Mentre accadeva questo anche noi eravamo, insieme a medici ed infermieri del 118, a garantire a livello territoriale il soccorso ed il trasporto dei pazienti positivi. Per questa attività non volevamo e non vogliamo alcun riconoscimento economico (è utile rappresentare che i costi di gestione per l’emergenza SARS-CoV2 sono aumentati notevolmente ed altre Regioni ed Azienda Sanitarie hanno anche sostenuto economicamente le associazioni impegnate nell’emergenza, così che in Molise non è accaduta) ma un semplice grazie! Quanti lo avrebbero dovuto dire, non hanno fatto nemmeno questo.

La Delibera del Direttore Generale n. 1151 del 04.10.2021, richiama il requisito di economicità, efficacia ed efficienza, ad onor del vero ci è parso che tale principio non sia stato attuato per l’affidamento e la gestione del servizio a soggetto esterno per sopperire alla carenza dei medici (costi quantificabili in circa il doppio rispetto alla retribuzione dei medici in organico convenzionati e monte orario senza limiti di tempo)”.

 

Redazione

CBlive

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