Cronaca

Appalti truccati, in manette il sindaco di Forlì del Sannio e tre imprenditori

guardia di finanzaIl sindaco di Forli del Sannio, Roberto Calabrese, e tre imprenditori, Angelo Rossi, Donato Terriaca e Gianni Calabrese, quest’ultimo fratello del primo cittadino, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pubblici che vede indagate 144 persone tra amministratori, funzionari e imprenditori su opere pubbliche legate al dissesto idrogeologico.  Tra i tre imprenditori anche il fratello del primo cittadino.

47 gli appalti pubblici truccati per un importo di 27milioni e un danno erariale pari a 5 milioni di euro. Questi i numeri della maxi inchiesta in cui da mesi sono impegnate le Fiamme Gialle di Isernia e che in Molise riguarderebbe in tutto 23 amministrazioni comunali, sia della provincia di Isernia che di quella di Campobasso. Associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata e falsità ideologica i reati ipotizzati dagli inquirenti.

Imprese private costituite in una sorta di ‘cartello’ riuscivano ad aggiudicarsi importanti finanziamenti pubblici. Un sistema di appalti pilotati che sarebbe stato diretto dall’imprenditore Claudio Favellato finito ai domiciliari lo scorso mese di ottobre. Implicati nella vicenda anche Lenio Petrocelli, responsabile dell’Ufficio Gestione fondi strutturali della Regione e sindaco di Acquaviva di Isernia e Roberto Bucci, dirigente del settore ambiente del Comune di Isernia che sono stati sospesi per un anno dal lavoro.

Sempre secondo quanto ipotizzato nel mese di ottobre dagli inquirenti, il sistema interessava anche pezzi grossi della capitale.  La ’chiave’ utilizzata da Favellato per i rapporti a Roma, secondo la ricostruzione fatta dalla Finanza, sarebbe stato l’ex senatore ed europarlamentare calabrese dell’Udc, Gino Trematerra. C’era poi un ulteriore canale: un manager in quota a un importante partito politico. La procedura negoziata prevista dallo ‘Sblocca Italia’ avveniva, inoltre, anche per gli appalti fino a 5 milioni di euro e proprio questa procedura, utilizzata in maniera “smodata” consentiva di eliminare al concorrenza, permettendo alle imprese del ‘cartello’ di ottenere l’appalto senza alcuna concorrenza.

Numerose le perquisizioni, i sequestri e l’acquisizioni di documenti da parte delle Fiamme Gialle. Documenti in mano agli inquirenti per i quali continuano a tremare ora anche altri amministratori comunali della piccola regione.

Redazione

CBlive

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