Cronaca

Misure antiterrorismo in Piazza Pepe, il parroco della Cattedrale sposa la causa di commercianti e disabili. “Ho scritto al Prefetto senza ottenere risposta. Da disabile, se non accompagnato, sarei impossibilitato a dir messa”

WhatsApp Image 2017-12-01 at 14.06.00Piazza Gabriele Pepe off limits per le persone disabili. È questo il vero motivo della protesta portata avanti da don Michele Tartaglia, il parroco della Cattedrale di Campobasso che questa mattina, 1° dicembre, è stato affianco ai commercianti del posto che sono tornati a protestare contro il provvedimento di chiusura della Piazza.

Ciò che contesta il sacerdote è l’impossibilità delle persone disabili di poter arrivare con l’auto nei pressi della Cattedrale. “A dispetto della mia privacy, parlo in qualità di disabile”, ha detto don Michele che ha raccontato come una volta a settimana alle 18 sia costretto a farsi accompagnare per celebrare la messa. “Poco prima esco da scuola e se non avessi trovato qualcuno disposto ad accompagnarmi, non potrei svolgere la funzione religiosa. Un’unica volta che ho lasciato l’auto, munita di regolare stemma per disabili, nei pressi della chiesa  – ha raccontato ancora –  qualcuno ha chiamato i Vigili”.

Non è difficile capire come  le parole di don Michele si rivolgano soprattutto alle istituzioni che non avrebbero preso in considerazione le esigenze della cittadinanza e delle fasce più deboli della popolazione.

“Lo scorso 16 ottobre ho inviato una mail al Prefetto, al sindaco, agli assessori competenti, ma ad oggi non ho ottenuto risposta. Mentre ho più volte avuto modo di parlare con il primo cittadino, qualcuno dalla Prefettura ha detto che avrei montato su una rivoluzione. Non credo invece che sia così, anche perché – ha specificato  don Michele – se a Roma, semplicemente comunicando il numero di targa dell’auto alla Polizia Municipale, posso arrivare a Piazza San Pietro è paradossale che a Campobasso non possa arrivare in chiesa a celebrare messa”.

Sulla decisione di chiudere la Piazza per il sacerdote sarebbe stato, inoltre, necessario ascoltare il parere dei cittadini. Anche perché nel capoluogo tutte le chiese hanno diretto accesso sulla strada. “Sant’Antonio di Padova, San Giuseppe e in tanti altri posti si crea un agglomerato di persone all’uscita delle celebrazioni eucaristiche, ma non mi sembra – ragiona don Micheleche lì si sia intervenuto”.

Al pari dell’aspetto critico vengono poi avanzate anche proposte come quella della ZTL  e delle telecamere. Tuttavia, contrario don Michele lo è anche sul modo di affrontare la questione della sicurezza. “Quando dopo gli attentati si dice che non dobbiamo far si che la paura cambi le nostre abitudini ci si riferisce non solo ai centri commerciali, ai concerti, ma anche e soprattutto alla possibilità che un disabile ha di poter recarsi in chiesa”.

Ad appoggiare la causa di don Michele i commercianti della zona che puntano il dito contro la politica, incapace di saper far fronte alle problematiche della città. Pensiero condiviso anche dal consigliere comunale di minoranza, Francesco Pilone, che è stato presente tra gli uditori all’incontro con i giornalisti.

“In sei anni – dice il titolare di Caffè Savoia – ho assistito a tantissimi negozi che hanno dovuto abbassare le saracinesche. Un negozio ha chiuso addirittura dopo soli 30 giorni. È una cosa assurda che non può restare nel silenzio e di cui le istituzioni devono occuparsi”.

Qualche altro commerciante che, al posto della pista ciclabile avrebbe gradito iniziative diverse come ad esempio i mercatini di Natale, ha ribadito come la tematica debba essere affrontata da un punto di vista più ampio, capace di interrogarsi e dare risposte sulla riorganizzazione del centro storico. “Perché – ha detto – il centro storico sta morendo e, se le cose continuano così, si arriverà a un punto senza soluzioni”.

Intanto, in Prefettura è stata anche consegnata una raccolta firme, mentre viene riproposta la possibilità di un incontro in cui vengano ascoltate le esigenze dei commercianti che vorrebbero proseguire sulla strada di un confronto costruttivo.

Redazione

CBlive

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