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Superticket, molisani beffati: disguidi tecnici costringono al pagamento dopo l’abolizione nazionale

Le minoranze di Palazzo D'Aimmo su tutte le furie: "Otto mesi di tempo in Molise non sono bastati ad adeguarsi. Inaccettabile"

A partire da oggi i molisani avrebbero dovuto smettere di pagare il superticket, cancellato dal ministro Speranza a partire proprio dal 1° settembre. Ma nella ventesima regione non è stato così e tante sono state le segnalazioni che proprio questa mattina hanno dovuto sborsare le 10 euro del superticket.

Un disguido tecnico relativo a un software vetusto che ha causato il disguido per il quale, l’Asrem fa sapere di rimborsare i cittadini che oggi hanno pagato il superticket.

Intanto a esprimersi sulla vicenda sono state le minoranze di Palazzo D’Aimmo. La capogruppo del PD, Micaela Fanelli, che ha parlato di  “figuraccia nazionale” e di un “triste gioco al rimpallo delle responsabilità, che ancora una volta comprova l’improvvisazione con la quale Toma, la sua Giunta e la direzione dell’Asrem stanno gestendo la sanità regionale e l’emergenza Covid e che come sempre scarica tutti i suoi effetti deleteri sui cittadini.

“Già nello scorso mese di luglio, – continua la Fanelli – con una specifica mozione, avevamo sollecitato il Presidente a chiedere al Governo la possibilità di esentare i pazienti guariti dal Covid dal pagamento dei tanti esami necessari nel decorso dell’infezione. Oggi, con legge nazionale, in tutta Italia non si pagherà più il superticket, tranne in Molise dove, se la notizia fosse confermata, all’ignavia della Regione, si sommerebbe l’obsolescenza di un programma informatico nel depennare una voce di spesa che, evidentemente, nessuno in questi ultimi giorni si è preso la briga di verificare e di modificare in tempo per l’entrata in vigore delle nuove disposizioni nazionali. Nell’attesa di comprendere fino in fondo come siano andati i fatti, già da ora annuncio che, se il problema del pagamento del superticket non sarà superato in giornata – con il rimborso immediato e totale di quanto, eventualmente ed impropriamente, pagato dagli utenti – chiederò conto al Presidente Toma nel corso del Consiglio regionale della settimana prossima, riservandomi tutte le altre e necessarie azioni istituzionali”.

“E  – conclude l’esponente dem – se questo è il livello di professionalità e capacità gestionale con la quale si vuole affrontare il possibile ritorno della pandemia, mala tempora currunt per il Molise ed i molisani”.

A chiedere di volerci vedere chiaro su quanto accaduto anche il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Angelo Primiani.

“La responsabilità di tutto ciò – le parole del pentastellato – è in primo luogo da imputare a Molise Dati, che gestisce il software, e poi alla Direzione Generale dell’Asrem che doveva monitorare la corretta applicazione delle disposizioni. A tal proposito ho chiesto spiegazioni al Direttore generale Oreste Florenzano che ha spiegato di aver ricevuto ricevuto segnalazione del disservizio solo in mattinata. Il tutto, nonostante la legge di abolizione sia stata approvata otto mesi fa e nonostante un Decreto del Commissario ad acta che il 30 luglio scorso annunciava i contenuti della legge e dettava disposizioni in merito.  Solo dopo il nostro sopralluogo l’Asrem ha dato disposizioni ai dipendenti del Cup di scorporare manualmente i dieci euro di superticket evitando ai molisani di pagare una tassa inesistente. Nonostante la misura-tampone, resta l’assurdità di un’Azienda sanitaria regionale che non riesce a recepire una legge dello Stato con otto mesi di tempo”.

“A questo aggiungo – prosegue – che il 13 luglio scorso ho inviato una richiesta di chiarimento ad Asrem sulla mancata esenzione dal pagamento del ticket sanitario di alcune categorie. Secondo alcune segnalazioni sarebbero saltate le esenzioni per patologia, quelle per invalidità e le esenzioni per i cosiddetti codici E06, quelle pensate per i minorenni componenti di nuclei familiari con reddito non superiore a 30.000 euro. Chiarimento sollecitato anche il 24 agosto scorso, non avendo avuto risposta”.

“È ora – conclude Primiani – che l’Asrem chiarisca se in Molise ci sono categorie di utenti che pagano ciò che non devono pagare. Intanto noi continuiamo a lavorare: la sanità è un diritto universale, tale deve rimanere e noi continueremo a batterci affinché nessuno venga lasciato indietro”.

Redazione

CBlive

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