Cultura

Giornate FAI d’autunno: oggi e domani le aperture in Molise

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto. In Molise si potranno visitare due luoghi di interesse storico e culturale: il Convento Eremo di Sant’Onofrio a Casacalenda e Termoli sotterranea (un percorso espositivo a cinque metri di profondità nel centro di Termoli). L’edizione 2021 delle giornate FAI d’autunno è dedicato ad Angelo Maramai, direttore generale del FAI fino al 2020.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.

Ricordiamoci di salvare l’Italia

L’orgoglio di vivere nel Paese più bello del mondo, la consapevolezza che è necessario agire con senso di responsabilità perché l’Italia sia davvero una “superpotenza culturale” – parafrasando quanto detto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo primo discorso in Senato – e l’ambizione di poter rendere migliore il Paese. Su questi tre elementi si sviluppa “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, la grande campagna nazionale di raccolta fondi che, come ogni anno, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano lancia nel mese di ottobre, invitando tutti a sostenere le sue attività di cura, restauro e valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano, attraverso l’iscrizione alla Fondazione e la partecipazione alle “Giornate FAI d’Autunno”, cuore dell’iniziativa, in programma sabato 16 e domenica 17 ottobre con l’apertura di oltre 600 luoghi solitamente inaccessibili oppure poco noti in 300 città da nord a sud della Penisola. Una raccolta fondi quanto mai importante per il FAI, a fronte di un 2021 particolarmente complicato, con i Beni, a cui la Fondazione non ha mai fatto mancare cure ordinarie e straordinarie, rimasti forzatamente chiusi per un lungo periodo e riaperti a fine aprile con accessi contingentati e le Giornate di Primavera slittate di due mesi e organizzate in forma ridotta.

Il FAI crede che il rilancio del Paese, dopo i duri colpi inferti dalla pandemia, debba partire anche da ciò che ci rende una potenza senza eguali al mondo: i nostri beni culturali e paesaggistici. Un patrimonio vastissimo da tutelare e valorizzare con attenzione e assiduità che necessita dell’aiuto e della generosità di tutti. Il FAI, insieme alle Istituzioni, opera quotidianamente per trasformare lo slancio di tutti i suoi sostenitori, motivati dal profondo civismo di chi si mette al servizio del bene comune secondo le proprie possibilità e attitudini; grandi e piccoli gesti che confluiscono in un’impresa valorosa: la difesa e la promozione della ricchezza artistica, culturale e naturale del Paese. È quello che fanno tutti coloro che decidono di entrare a far parte della grande famiglia della Fondazione con l’iscrizione annuale – 39 euro la quota ordinaria – o partecipano alla sua missione con una donazione, contribuendo così alla copertura degli alti costi di gestione e manutenzione di tutti i Beni che il FAI ha recuperato e aperto al pubblico, o come fanno i suoi volontari che, in occasione delle Giornate di Primavera e d’Autunno, si impegnano con passione per far conoscere le bellezze d’Italia.

Il FAI e l’attenzione all’ambiente e all’ecologia

Partecipare alla campagna “Ricordiamoci di salvare l’Italia” rende possibili importanti progetti di restauro e valorizzazione che il FAI realizza a beneficio della collettività. Particolare rilievo rivestono quelli dedicati alla sostenibilità e all’ambiente, inteso come intreccio indissolubile di natura e storia, attraverso i quali la Fondazione esprime il suo modo di essere “ambientalista” e il suo crescente impegno per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”. Questa volontà è ben rappresentata dal progetto di recupero e valorizzazione di Monte Fontana Secca a Quero Vas (BL), 150 ettari di boschi e pascoli d’alta quota sul massiccio del Grappa, che raccoglie al meglio le istanze legate alla memoria e all’ambiente. Fontana Secca è un’area di alto valore naturalistico e significativa rilevanza storica: la battaglia di Monte Fontana Secca del 1917 rappresenta uno dei momenti cruciali della Grande Guerra. Qui il battaglione Valcamonica resistette all’attacco nemico in uno sforzo eroico che costò la vita a migliaia di soldati su entrambi i fronti; e qui il FAI restaurerà le trincee per raccontare la storia di quell’impresa che portò poi alla vittoria del primo conflitto mondiale. Oggi Monte Fontana Secca è un’area di pascolo alpina abbandonata. Il FAI recupererà le malghe e riattiverà l’alpeggio nel rispetto della sostenibilità energetica e ambientale. Nei pascoli tornerà la vacca Burlina, autoctona del Veneto, la cui piccola taglia la rende particolarmente adatta ai magri pascoli e ai sentieri impervi (la sua diffusione fu osteggiata nel secolo scorso a causa della sua bassa produttività).

La Fondazione è al lavoro inoltre per offrire il suo contributo alla transizione ecologica del Paese, sia concretamente, con interventi per la sostenibilità dei suoi Beni, che culturalmente, grazie all’ideazione di contenuti e attività volti a trasmettere al pubblico nuove conoscenze sul patrimonio di natura, nell’ottica di un riequilibrio tra cultura scientifica e umanistica, e a ispirare nuove passioni e nuovi comportamenti sostenibili, a partire da quanto il FAI può mostrare e insegnare in base alla sua esperienza sul campo. La prima realizzazione pratica di questi intenti vedrà la creazione di particolari “spazi narrativi”, basati su suggestioni visive e sensoriali e sull’interazione del pubblico, che inizieranno a essere allestiti nei propri Beni a partire dal 2022.

Le aperture previste in Molise

Saranno due i siti di interesse storico e culturale aperti in Molise nell’occasione delle giornate FAI d’autunno. Il primo è a Termoli, con un percorso caratteristico della città sotterranea: percorso espositivo a cinque metri di profondità nel ventre di Termoli inaugurato nel dicembre 2018. L’itinerario di Giornate FAI propone un vero e proprio viaggio nel passato alla scoperta del nucleo antico della città che si snoda tra stanze risalenti al periodo medievale e poi riutilizzate lungo i secoli, come la Torre difensiva del Palazzo Vescovile, danneggiata dal tremendo terremoto del 1456 quindi adibita a cisterna; il tragitto prosegue nelle rimesse in cui si possono ammirare vari e preziosi reperti rinvenuti fortuitamente durante lo scavo della primissima stanza denominata “Magazzino del 1200”. Degni di nota tra questi reperti sono i capitelli risalenti al cantiere federiciano (XIII secolo) della attigua Cattedrale – uno dei principali monumenti del Molise – che conserva le reliquie di San Timoteo, qui nascoste dopo essere state recuperate a Costantinopoli durante la quarta crociata. Il tour sotterraneo termina nella suggestiva zona cimiteriale con tombe antichissime, dove si respira aria di mistero e devozione. Prenotazione obbligatoria. Visite sabato 16, dalle ore 15 alle 17.30, e domenica 17 ottobre, dalle ore 10.00 alle 12 e dalle 15 alle 17.30.

Il secondo luogo d’interesse è a Casacalenda, precisamente il Convento Eremo di Sant’Onofrio: il Convento sorge in posizione isolata fuori dal centro abitato di Casacalenda. Edificato nel 1407 da Padre Giovanni da Stroncone, in onore di Sant’Onofrio Anacoreta (vissuto nel V secolo d.C.), nel 1594 passò dagli Osservanti ai Frati Minori Riformati. Fu compreso nelle soppressioni del periodo murattiano prima (1809) e in quelle dello Stato poi (1866); solo agli inizi del Novecento il convento venne riacquistato e divenne di proprietà dei Frati Minori che lo abitano ancora oggi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è stato restaurato e ampliato con la costruzione di una nuova ala destinata all’accoglienza di gruppi ecclesiali per ritiri ed esercizi spirituali. La Chiesa di Sant’Onofrio è parte integrante dell’omonimo Convento. Divisa in due navate con una balaustrata in pietra scolpita che divide la navata laterale dalla cappella absidale, ospita al suo interno opere di notevole pregio: l’altare maggiore in marmi policromi collocato sotto un vasto arco, un pulpito ligneo riconducibile al XVIII secolo, due cori lignei della prima metà dello stesso secolo, oltre a dipinti su tela e affreschi di età barocca. Annesso alla Chiesa c’è un chiostro sulle cui pareti sono ancora presenti tracce di affreschi rinascimentali. In occasione delle Giornate FAI verranno proposte visite alla scoperta del convento e delle sue particolarità, che toccheranno anche l’antico chiostro e il refettorio. Visite sabato 16, dalle ore 10 alle 13, e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30.

Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19. In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l’accesso sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). La certificazione verde è richiesta anche per l’ingresso ai luoghi di carattere naturalistico. Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.

fede.prez

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