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Inaugurato a Palazzo San Giorgio il Baby Pit Stop dell’Unicef

Nell’ambito   delle   iniziative   promosse   in   occasione   del   trentennale   della “Convenzione   ONU   sui   diritti   dell’Infanzia   e   della   Adolescenza”,   questo pomeriggio al piano terra di Palazzo San Giorgio, l’Unicef e l’amministrazione comunale di Campobasso hanno inaugurato il Baby Pit Stop (BPS), ovvero un ambiente protetto e al centro della città, facilmente raggiungibile, in cui i neo genitori   possano   sentirsi   a   proprio   agio   nel   provvedere   al   cambio   del pannolino e all’allattamento del loro bambino.

Presente all’appuntamento oltre ad Elvira Battista, presidente Unicef Molise, anche l’assessore  alle  Politiche  Sociali del Comune  di Campobasso,  Luca Praitano, che all’unisono hanno sottolineato come iniziative di questo genere siano un modo concreto per venire incontro alle esigenze quotidiane delle famiglie e delle nuove generazioni, rappresentando un segnale di attenzione nei confronti dei diritti dei più piccoli.

Come Comune di Campobasso, – ha dichiarato l’assessore Praitanooltre ad accogliere con favore questa proposta dell’Unicef rendendola concretizzabile logisticamente, abbiamo voluto sottolineare l’importanza non solo simbolica dei 30 anni dall’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite   della   Convenzione   sui   diritti   dell’infanzia   e   dell’adolescenza   (CRC), esponendo per tutta la settimana, sulla facciata del palazzo comunale lo striscione   dell’Unicef,   per   chiedere   che   per   ogni   bambino,   bambina   e adolescente ogni diritto sia garantito e realizzato. La Convenzione – ha poi precisato Praitano – è stata ratificata da 196 paesi e l’Italia l’ha recepita nel proprio ordinamento giuridico nel maggio 1991. Ad essa si affiancano tre Protocolli   opzionali   concernenti   rispettivamente   la   vendita   di   bambini   la prostituzione   minorile   e   la   pornografia   riguardante   i   minorenni;   il coinvolgimento   dei  bambini   nei  conflitti  armati;  le   procedure   di  reclamo; eppure, nonostante ciò la Convenzione non è ancora pienamente attuata, conosciuta e capita e a noi come amministratori compete anche, giustamente, questo onere.”

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