Politica

Decreto Sicurezza, le misure previste dal pacchetto normativo voluto da Salvini

GIULIANA IANNETTA

Negli ultimi mesi, il dibattito politico e sociale italiano è stato dominato, tra gli altri, da un tema particolarmente delicato, ovvero la discussione sul decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, meglio noto come Decreto Sicurezza.

Alla fine, tra astenuti e contrari, con 163 preferenze in Senato e 336 voti favorevoli alla Camera, è stata approvata e pubblicata, il 1° dicembre 2018, la legge di conversione n. 132, che ha stabilizzato il Decreto Salvini, dettando nuove norme in tema di protezione internazionale, immigrazione, sicurezza pubblica, funzionalità del Ministero dell’Interno e organizzazione e funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

La disciplina ha suscitato numerose discussioni anche in Molise, dove – tra le critiche di diversi esponenti politici e sociali, come la consigliera regionale Micaela Fanelli e il sindaco e presidente della Provincia di Campobasso Antonio Battista, e il parere favorevole di altrettante personalità locali, tra le quali, ad esempio, la consigliera regionale Aida Romagnuolo – si è già assistito alla concreta applicazione da parte dei Carabinieri di Larino delle disposizioni che fissano il divieto per i residenti in Italia da oltre 60 giorni di circolare su automobili con targa straniera, nonché l’obbligo di richiedere alla Motorizzazione Civile la relativa immatricolazione in Italia.

La nuova normativa, composta da quaranta articoli, regolamenta, comunque, numerosi altri peculiari aspetti.

Sarà giusta o sbagliata la più severa disciplina adottata dal nuovo Governo?

Lontano dal voler rispondere ad una domanda densa di risvolti politici e culturali e senza pretenderne un’analisi dettagliata ed esaustiva, può evidenziarsi cosa preveda il nuovo testo normativo.

Quest’ultimo, innanzitutto, detta diverse disposizioni restrittive in materia di immigrazione. Vengono aumentate, in particolare, le tipologie di reato (tra le quali sono inseriti violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale) che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico dopo una condanna di primo grado, portando all’espulsione immediata.

In caso di situazioni di emergenza umanitaria, invece, sono stati introdotti alcuni permessi speciali temporanei concessi per motivi di salute di particolare gravità, calamità nel paese d’origine, atti di valore civile, vittime di tratta, violenza domestica e grave sfruttamento. Non è più garantito il patrocinio gratuito per un migrante se il suo ricorso contro il diniego della protezione umanitaria viene dichiarato inammissibile.

Sono raddoppiati, in terzo luogo, i tempi di trattenimento nei centri per il rimpatrio, passati da 90 a 180 giorni mentre si prevede la revoca della cittadinanza qualora una persona sia ritenuta un possibile pericolo per lo Stato o condannata in via definitiva per reati legati al terrorismo. Una domanda di cittadinanza, inoltre, potrà essere rigettata anche se presentata da chi ha sposato un cittadino o una cittadina italiana.

Sono stanziati ingenti fondi per i rimpatri (500.000 euro per il 2018, 1,5 milioni per il 2019 e 500.000 euro per il 2020) e gli Sprar, piccoli centri che ospitano i migranti sotto la guida dei Comuni, potranno accogliere solo i minori non accompagnati o chi ha già ricevuto la protezione internazionale.

La nuova disciplina contiene diverse norme anche per quanto concerne il tema della sicurezza pubblica. Sono stabilite, in primo luogo, le modalità di ricognizione delle situazioni di occupazione ed è prevista la definizione dei piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, anche mediante l’impiego della Forza Pubblica.

Verrà punito chiunque invada arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto. Saranno messi a disposizione nuovi fondi in favore della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco.

È prevista, inoltre, la sperimentazione del taser, pistola ad impulso elettrico, anche da parte della Polizia Locale delle città con più di 100.000 abitanti ed è introdotto il reato di blocco stradale e occupazione dei binari ferroviari.

Nella prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa, per prevenire tragici attentati, è stabilito, innanzitutto, che chi noleggia tir e furgoni dovrà comunicare con anticipo a un centro di elaborazione i dati identificativi del richiedente. Se dopo un raffronto dovessero emergere situazioni di potenziale pericolo, verrà inviata una segnalazione alla Forze dell’Ordine per un controllo.

Il Daspo, creato per le manifestazioni sportive, è esteso anche a chi è sospettato di essere in preparazione di un attentato oppure di fiancheggiare un’organizzazione terroristica mentre negli enti locali e negli appalti pubblici, se un Prefetto dovesse segnalare delle situazioni anomale o sintomatiche di condotte illecite, è prevista la nomina di un Commissario Straordinario. Un immobile confiscato alle organizzazione criminali, infine, potrà essere dato in affitto sociale alle famiglie in condizioni di disagio.

Redazione

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