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Terremoto, ecco a cosa serviranno nello specifico i due milioni di euro dello stato d’emergenza

Federico: "Cifra assegnata in base alle richieste della Regione". Sindaci e presidente Battista: "Somma irrisoria, Governo lontano"

Le polemiche si erano fatte sentire subito dopo il riconoscimento da parte dello stato di emergenza, concesso dal governo al Molise, per il terremoto dello scorso 16 agosto a Montecilfone.

Due milioni di euro, ovvero quella che sarebbe dovuta essere la prima tranche della cifra richiesta da via Genova e relativa a 4 milioni di euro, sono stati da subito considerati insufficienti dai sindaci del Basso Molise.  Alla loro voce, solo ieri, si è unita quella del presidente della Provincia di Campobasso, Antonio Battista, che ha parlato di una somma irrisoria, che dà il senso di quanto il governo della Lega e dei Cinque Stelle non prenda in considerazione le serie problematiche di un’area che già patisce gli effetti negativi di un territorio orograficamente complesso e lontano, non solo geograficamente, dai centri di potere”.

A rispondere alle accuse è stato oggi l’esponente in Parlamento dei Cinque Stelle, Antonio Federico, che vuole chiarire anche a cosa serviranno i due milioni di euro.

“La tesi che il Governo Conte si sia disinteressato del Molise non regge”, dice Federico che poi specifica come i due milioni di euro siano una cifra indicata da parte del Dipartimento della Protezione civile, nel pieno rispetto della legge e di quanto non ha richiesto la Regione per lo stato d’emergenza”.

La Regione aveva, infatti, richiesto 4 milioni di euro, ma la metà di questa somma non rientra nelle spese ammissibili per la prima fase dell’emergenza. Per legge, infatti, nelle diverse fasi dell’emergenza i fondi devono avere scopi speficifi e precise finalità.

Ed è lo stesso Federico a entrare nel dettaglio di cosa andranno a coprire i due milioni di euro in arrivo.

Se 300mila euro serviranno a far fronte alle spese dei Vigili del Fuoco, 850mila euro sono stati stanziati per le chiese di Larino, Guglionesi, Castelmauro e Montecilfone. Stessa cifra presvista anche per l’autonoma sistemazione degli sfollati che per 12 mesi riceveranno 600 euro al mese. Si tratta di 53 famiglie.

50mila euro, invece, il denaro che servirà alla messa in sicurezza del Comune di Palata, così come con il medesimo importo si dovrà far fronte alle tende che sono servite subito dopo l’emergenza.

70mila euro andranno poi a coprire le spese fatte e quelle da fare per i prossimi 30 giorni per i pasti consegnati nelle tendopoli, mentre 10mila euro verranno stanziati per la Caserma dei Carabinieri di Palata.

Secondo l’esponente dei Cinque Stelle, inoltre, l’argomento sarà oggetto di discussione il prossimo 17 settembre con l’arrivo in Molise del ministro per il Sud, Barbara Lezzi.

Intanto, i rappresentanti del PD in Consiglio regionale, Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla sono tornati a sollecitare il governatore Toma a mettere a disposizione somme regionali per i centri colpiti dal sisma. “Liberare fondi regionali da destinare al ripristino funzionale degli edifici scolastici”, è la richiesta della minoranza di Palazzo D’Aimmo.

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, occorre assicurare risorse regionali per le scuole del nuovo cratere sismico in Basso Molise, dove diverse risultano parzialmente o totalmente inagibili e comunque non in grado di accogliere in sicurezza gli alunni”, ha detto, infatti, la Fanelli che, nel Consiglio dello scorso 11 settembre, insieme al collega Facciola ha presentato un’interpellanza al presidente Toma (iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale) con la quale si sollecita il “Governo regionale a procedere ad una variazione del bilancio, per liberare immediatamente risorse della Regione necessarie per la messa in sicurezza degli edifici pericolanti e per restituire certezze e serenità alle popolazioni colpite dal terremoto”.

Redazione

CBlive

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