Salute Molise

Sanità, la Regione non paga: ex Cattolica in difficoltà. L’appello dei vertici del Responsible per le prestazioni salvavita erogate nel 2019

Problemi anche sul fronte della ristorazione e delle pulizie: proclamata mobilitazione

Il Responsible rompe il silenzio e denuncia pubblicamente una situazione divenuta ormai insostenibile, che mette a rischio la tenuta stessa del servizio sanitario regionale.

Nonostante numerose e chiare sentenze emesse dalle autorità giudiziarie — dal TAR Molise (sentenza n. 267 del 17 ottobre 2023), al Consiglio di Stato (n. 3773 del 14 aprile 2023), fino alla più recente e immediatamente esecutiva pronuncia della Corte d’Appello (n. 212 del 25 giugno 2025) — la Regione Molise continua a disattendere le proprie obbligazioni. La Corte d’Appello ha condannato, infatti, la Regione al pagamento di 3,8 milioni di euro, oltre a circa 400 mila euro di interessi, per prestazioni sanitarie salvavita erogate nel 2019. Tuttavia, né la struttura Commissariale né gli uffici competenti hanno dato seguito agli ordini della giustizia, mantenendo un incomprensibile quanto grave silenzio.

Il comportamento della Regione, ormai configurabile – secondo la direzione della struttura di contrada Tappino -come “inerzia istituzionale reiterata, va ben oltre il danno economico: si traduce in una lesione profonda del diritto alla cura, della certezza dei rapporti tra il pubblico e il privato accreditato, e del rispetto per le decisioni della magistratura. L’effetto reale di questo stallo si riversa sui cittadini, che vedono compromesso il servizio sanitario e, con esso, il proprio diritto alla salute. Ogni euro non riconosciuto, – dicono ancora dalla direzione – ogni ordine giudiziario ignorato, pesa come un macigno sulle spalle della comunità molisana. Responsible annuncia pertanto un nuovo, ulteriore ricorso alle sedi giudiziarie competenti, nessuna esclusa, affinché venga ripristinata quanto prima la legalità contrattuale e amministrativa. Non vi è infatti alcuna legittima motivazione per disattendere un ordine giudiziale così esplicito, né per ignorare l’obbligo di saldare prestazioni salvavita rese oltre sei anni fa”

Il Responsible si dice così pronto a “proseguire nella sua azione di tutela non solo dei propri diritti, ma anche di quelli dei cittadini molisani, per un sistema sanitario efficiente, rispettato e libero da silenzi colpevoli e blocchi amministrativi che minano l’interesse collettivo”.

Inoltre, a peggiorare ulteriormente il quadro, si aggiunge la grave situazione dei lavoratori della Eraclya Soc. Coop., addetti alla ristorazione e ai servizi di pulizia e sanificazione presso il Responsible Research Hospital di Campobasso. Le organizzazioni sindacali Filcams CGIL Molise, Fisascat CISL Abruzzo Molise e UILTuCS Molise, rappresentate da Cinzia Bonetto, Daniele Capuano, Stefano Murazzo, Pasquale Guarracino e Milena Colamaio, denunciano il mancato pagamento degli stipendi di giugno 2025 e della quattordicesima mensilità.

Nonostante gli incontri già avvenuti con la Presidenza di Responsible e successivamente con la stessa Eraclya, anche davanti alla Prefettura di Campobasso, la situazione non si è sbloccata. La cooperativa, che ha la diretta responsabilità legale del pagamento degli stipendi, sostiene di non poter far fronte ai propri obblighi per via del mancato incasso da parte del committente.

I lavoratori, spesso monoreddito, sono ormai allo stremo e le sigle sindacali annunciano una imminente mobilitazione, fino ad arrivare allo sciopero. Se ciò accadrà, verranno fortemente compromessi due servizi essenziali della struttura: la mensa e la sanificazione, con gravi ripercussioni per i pazienti e il personale sanitario.

Le OO.SS., pur riconoscendo la responsabilità diretta della cooperativa, chiedono un confronto allargato che coinvolga anche il Presidente della Regione Molise, l’Assessore alla Sanità e i Commissari regionali. È necessario comprendere le reali cause di questa paralisi amministrativa e individuare soluzioni concrete e immediate.

“I lavoratori – fanno sapere i sindacati – non resteranno a guardare”.Le sigle sindacali confermano, infatti, il proprio pieno sostegno e ribadiscono con forza la necessità di garantire la giustizia sociale e la continuità del servizio. Perché dietro ogni stipendio non pagato non ci sono solo numeri: ci sono famiglie, diritti e dignità.

Redazione

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