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Presentate dagli studenti del Politecnico di Torino proposte progettuali per la rigenerazione di Castel del Giudice

Hanno presentato le loro proposte progettuali per la rigenerazione territoriale e lo sviluppo sostenibile di Castel del Giudice (IS) i cinquanta studenti del Corso di Laurea triennale in Architettura del Politecnico di Torino – Atelier Città e Territorio, che ad ottobre 2023 avevano partecipato ad un viaggio studio nel paese alto molisano per osservare da vicino le iniziative passate e in corso previste dal Bando Borghi – Linea A, finanziate dal PNRR con 20 milioni di euro, al fine di fare del comune molisano un laboratorio sperimentale a cielo aperto per avviare una nuova abitabilità dei territori, per generare nuove forme di economia sostenibili e di welfare territoriale.

A Torino, nel suggestivo scenario del Parco del Valentino, alla presenza del sindaco Lino Gentile, del responsabile dell’Ufficio Unico del Progetto di Rigenerazione Ing. Rosita Levrieri e della comunità di castellani residenti nel capoluogo piemontese, gli studenti hanno illustrato, in sede di esame, le loro idee progettuali, che li hanno visti impegnati, a scala più ampia, nel ripensamento degli spazi aperti del centro storico di Castel del Giudice e dei vuoti urbani lasciati da calamità naturali, come il terremoto del 1984, e dal punto di vista architettonico, nella progettazione di due opere strategiche per il futuro del paese e per la costruzione di soluzioni per accogliere nuovi abitanti: l’Ostello e il Social Housing (appartamenti indipendenti organizzati intorno a una serie di servizi comuni aggiuntivi).

L’Atelier è stato coordinato dai docenti Antonio De Rossi (Composizione Architettonica e Urbana), Chiara Giverso (Statistica) e Loris Servillo (Urbanistica) con la collaborazione dei dottorandi Mauro Fontana, Federica Serra e Matteo Tempestini.

«Stiamo lavorando a Castel del Giudice – affermano Antonio De Rossi e Loris Servillo, professori del Politecnico di Torinosotto due profili: la didattica, e il supporto alla comunità nel Bando Borghi. Le due cose si intrecciano. Da un lato, facendo provare agli studenti un’esperienza di lavoro reale. Dall’altro, affinando progressivamente i progetti iniziali della candidatura, puntando su abitabilità, dimensione sociale/produttiva e cultura, immaginando progettualità anche minimali (come il piano delle legnaie, o degli spazi dove trasformare i prodotti agricoli) che non snaturino gli usi tradizionali e familiari all’interno dell’insediamento storico».

L’esperienza, infatti, non solo ha rivestito un’importanza fondamentale dal punto formativo per gli studenti e le studentesse, ma si è anche dimostrata cruciale per la “terza missione” dell’Ateneo, confermando ancora una volta il ruolo imprescindibile delle istituzioni accademiche nel favorire cambiamenti positivi per lo sviluppo del territorio e l’innovazione sociale a livello locale.

«L’iniziativa consente al Comune di Castel del Giudice di arricchire il patrimonio progettuale inerente il piano di Rigenerazione in corso, attraverso il contributo degli studenti di Architettura che hanno letto il territorio con occhi diversi, interpretandolo da varie prospettive e background. Questo approccio ha portato ad una maggiore creatività, innovazione e a nuove soluzioni – ha sottolineato Lino GentileHo molto apprezzato la presenza di una rappresentanza della comunità castellana residente a Torino, presupposto per mantenere e rafforzare il legame con il territorio di origine. L’occasione conferma il fondamentale ruolo che il sistema delle competenze delle Università debba avere a favore dei territori per affrontare insieme e con efficacia le sfide dello sviluppo sostenibile».

«Aver partecipato al percorso di rilievo, confronto, ideazione e progettazione del piano di rigenerazione architettonico, urbanistico e culturale in atto, indubbiamente ha rappresentato un privilegio per tutti noi coinvolti nella realizzazione delle azioni previste dal “Bando Borghi – Linea A” – ha aggiunto Rosita Levrieri Gli studenti hanno lavorato su proposte inerenti una possibile riqualificazione dell’ ex-Ostello, dell’area antistante la RSA e la RA, del vuoto urbanistico che interessa diversi spazi urbani ed infine di Borgo Saletta, producendo degli elaborati progettuali focalizzati principalmente su due degli assi di sviluppo previsti dalla “Linea A”, ovvero: “welfare e comunità” e “sviluppo sostenibile delle risorse naturali”, intercettando in tal modo gli obiettivi generali e specifici previsti dal Bando e contribuendo alla formazione di Castel del Giudice come “Laboratorio di rinnovata residenzialità e modello di sviluppo per le aree interne».

Redazione

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