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Economia del Molise 2025: crescita ferma, ma imprese e famiglie restano solide

La Banca d’Italia ha pubblicato il nuovo rapporto “L’economia del Molise. Aggiornamento congiunturale”, che offre una fotografia aggiornata della situazione economica regionale nei primi mesi del 2025.

Secondo l’indicatore ITER, elaborato dall’istituto, nel primo semestre del 2025 l’attività economica del Molise è rimasta sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I consumi delle famiglie hanno mostrato un lieve aumento, mentre gli investimenti produttivi sono rimasti deboli e le esportazioni hanno registrato una flessione, interrompendo la fase di crescita che aveva caratterizzato il biennio precedente.


Industria e costruzioni in rallentamento

L’indebolimento del quadro congiunturale è stato trainato principalmente dal settore industriale, penalizzato dal calo della produzione automobilistica.
Nel comparto delle costruzioni, i livelli di attività sono risultati in lieve contrazione dopo il picco raggiunto nel 2024. Tuttavia, l’edilizia pubblica ha continuato a beneficiare degli interventi legati ai progetti finanziati dal PNRR, che restano un importante motore per l’economia regionale.
Nel terziario si sono mantenuti segnali di crescita moderata, soprattutto nei servizi commerciali, turistici e immobiliari.


Imprese solide e buona liquidità

Nonostante il rallentamento, le condizioni economiche e finanziarie delle imprese molisane si confermano complessivamente favorevoli.
Le aziende continuano a registrare risultati reddituali positivi e un livello di liquidità elevato, elementi che contribuiscono a mantenere stabile il tessuto produttivo locale.


Occupazione in lieve crescita ma più richieste di CIG

Il mercato del lavoro ha evidenziato una leggera crescita dell’occupazione, accompagnata tuttavia da un aumento delle richieste di accesso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG).
Le nuove assunzioni nel settore privato si sono leggermente ridotte, soprattutto a causa della minore diffusione dei contratti a termine.
La crescita del potere d’acquisto delle famiglie si è indebolita, pur in presenza di un tasso d’inflazione moderato.


Credito e risparmio: segnali di stabilità

Sul fronte finanziario, la contrazione del credito alle imprese si è progressivamente attenuata, fino quasi ad arrestarsi nei mesi più recenti.
Parallelamente, si è rafforzata la crescita dei finanziamenti alle famiglie, segno di una maggiore fiducia nella capacità di spesa e investimento dei nuclei familiari.
Gli indicatori di qualità del credito hanno registrato un lieve peggioramento, in particolare nel comparto produttivo, mentre i depositi di famiglie e imprese continuano a crescere in linea con l’anno precedente.
Anche il valore dei titoli detenuti dalle famiglie presso il sistema bancario è ulteriormente aumentato, confermando una propensione al risparmio stabile e prudente.


Redazione

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