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Campobasso: la pandemia ucciderà l’economia della città. Il capoluogo tra i centri più colpiti e meno resilienti

Il dato è emerso nello studio Cerved prodotto per Anci

Campobasso al quarto posto tra le città più colpite dallo shock economico generato dal Covid-19.

Il dato, che annovera il capoluogo molisano insieme a Potenza e Chieti tra i centri con il maggiore impatto negativo subito dalla pandemia, è emerso nello studio Cerved – operatore primario in Italia nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa – sviluppato per l’Anci – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

Secondo l’indagine più della metà delle imprese del capoluogo molisano ha risentito fortemente degli impatti negativi provocati dalla pandemia. Si tratta del 54,7%.

Un vero e proprio dramma per una città come Campobasso che viene già da anni in cui il tessuto produttivo ha subito forti contrazioni e dove già tante erano stati i titolari di attività commerciali che avevano deciso di abbassare le saracinesche.

Secondo il Cerved “lo shock economico generato dal Covid-19 produrrà un impatto molto significativo sui sistemi produttivi delle città medie italiane che, per struttura e conformazione della nostra economia, rappresentano una fetta importante del Pil nazionale, soprattutto in virtù della forte diffusione territoriale di poli industriali e distretti manifatturieri”.

Le città meno esposte alla crisi, in cui si registreranno minori perdite saranno invece Latina, Imperia e Parma, dove incidono comparti resilienti come il farmaceutico e l’agroalimentare o, dove è forte il peso dell’industria olearia e della distribuzione alimentare moderna.

Nello studio, il Cerved ipotizza due scenari, uno scenario soft, in cui si suppone un graduale ritorno alla normalità a partire dal secondo semestre del 2020 e un percorso costante di ripresa dell’economia; uno scenario hard, in cui si ipotizza la persistenza di una situazione emergenziale nel corso di tutto il 2020 e una ripresa più lenta e incostante.

Scenario quest’ultimo, certamente più probabile in relazione ai numeri attualmente in crescita dei contagi e all’ipotesi di ulteriori misure restrittive a forte impatto sull’economia.

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