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Cronache marziane / La primavera porta un inebriante profumo di elezioni: spuntano i ‘fior di promesse’

promesseelettoraliCRISTINA SALVATORE

Se provaste ad affacciarvi alla finestra in queste tiepide serate di inizio primavera, non potreste fare a meno di sentire nell’aria un inebriante e travolgente profumo di elezioni.

Al posto dei germogli che dovrebbero far capolino sui rami del ciliegio, cominciano invece a spuntare fior di promesse quasi mai venute a maturazione e quasi sempre distrutte da grandinate di parole a vanvera.

Tanti candidati papabili, tirati a lustro, buttano via le giacchette logore, cambiano casacca e pettinatura e iniziano il corteggiamento. Ed è delle specie ‘homo politican’ e ‘homo comune’ che parleremo in questo articolo.

La maggior parte degli appartenenti alla specie politican, di solito vive rintanata in nidi di lusso, specialmente nel periodo che precede la stagione ‘elettiva’, salvo poi risvegliarsi all’improvviso e attivarsi per cercare di mettere da parte un lauto bottino nell’attesa della stagione di magra che verrà.

Quando arriva il momento dell’accoppiamento, molti politican cominciano a cercare partner ideali che garantiscano loro voti e possibilità di riprodurre introiti che serviranno, poi, a procurare abbondanza di cibo. Tutto questo per assicurare alla numerosa prole (che i politican riescono a mettere al mondo al contrario di quasi tutti gli appartenenti alla specie comune) un futuro radioso e pasciuto.

La fase di corteggiamento di tanti soggetti appartenenti alla specie politican è molto particolare e attualmente è oggetto di studio da parte delle autorità giudiziarie. Cominciano col costruire bellissimi castelli in aria, con i materiali che trovano nei labirinti della fantasia, per poi mostrarli ai loro partner e far pensare loro che avranno l’alloggio più bello e sicuro del pianeta terra, in cui potranno tirare su il frutto degli enormi anatemi che i sedotti lanceranno in cielo appena si sveglieranno dal torpore.

La lotta tra alcuni maschi di questa specie, per la conquista degli elettori comuni, è cruenta e senza regole. Si battono tra loro a colpi di corna e solo chi le ha più lunghe e potenti potrà essere eletto “re della giungla urbana”. Ma ogni volta che i contendenti torneranno ad incontrarsi, seppur da lontano, sarà possibile scorgere il tipico soffio d’aria dalle narici, rigorosamente con la bocca chiusa, ed un uso ampio della mimica facciale con vistosa colorazione del muso imbronciato.

Per regnare sul branco, l’eletto capo solitamente si allea con una manciata di giovani ed immaturi esemplari, ma accade spesso che i vecchi maschi siano muniti di profonde radici sotto le pacche e per questo difficili da sradicare.

Durante questa stagione, tali maschi sfoggiano tutta la mercanzia più appariscente in loro possesso e richiamano i partner con suoni acuti e suadenti, anche per telefono e più volte al giorno. Appena conquistata la fiducia, alcuni appartenenti alla specie comune portano in dono ai politican salumi e formaggi, per dimostrare devozione e riconoscenza e assicurarsi così protezione dalle terribili graduatorie.

La specie, ad oggi, non è in via d’estinzione ma, al contrario, la riproduzione spasmodica e incontrollata di molti soggetti politican sta creando un vero e proprio danno per l’ecosistema. Alcuni esperti parlano di ‘stato d’allarme’, poiché la voracità dei troppi esemplari aggressivi sta distruggendo boschi, laghi, mari, città, fiumi, strade, scuole, ospedali, case, pensionati, giovani e lavoro.

Redazione

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