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Campobasso, liste sotto la lente d’ingrandimento: non solo transfughi. Alcuni dei candidati sono fedelissimi e fanno parte delle segreterie regionali

Non solo transfughi nelle liste per le prossime amministrative di maggio.  Il cavallo di battaglia, già ampiamente scelto dal Movimento Cinque Stelle, al cui tema, siamo certi, dedicherà particolare attenzione, sta già facendo discutere l’opinione pubblica.

Tuttavia, tra i nominativi di tutti coloro che hanno voluto supportare i relativi schieramenti politici figurano anche numerosi ‘fedelissimi’, alcuni dei quali fanno addirittura parte delle segreterie regionali di alcuni big della politica regionale.

È ad esempio il caso di Michele Buongusto, Silvia Scapillati e Mario Annuario, tutti collaboratori della segreteria del sottosegretario Quintino Pallante. Alla scorsa tornata elettorale, per un solo voto di scarto Annuario, in lizza con ‘Segnale Civico’, restò fuori da Palazzo San Giorgio. L’allora 28enne avanzò ricorso, sperando in un riconteggio delle schede che, però, non andò a buon fine. Ora, sia Annuario che Scapillati e Buongusto sono tra i nominativi all’interno della lista di Fratelli d’Italia.

Sorte simile anche per Livia Mucci, ex assessore comunale all’epoca della Giunta Di Bartolomeo e sempre, all’epoca, collega dell’attuale governatore Donato Toma, che entrò insieme a lei tra le fila dell’esecutivo dell’allora primo cittadino. La Mucci che, anche per il 2019, figura nella lista di Forza Italia, nel 2014, quando risultò la prima dei non eletti con il medesimo simbolo, difesa dall’avvocato Coromano, chiese il riconteggio delle schede per i seggi attributi a Enrico Perretta e Alberto Tramontano. Così come Annuario, nemmeno per lei il ricorso andò a buon fine. Più fortuna la Mucci l’ha avuta dopo quella competizione elettorale, prima alle dipendenze nella segreteria dell’ex governatore di centrosinistra Frattura, poi, con l’attuale presidente di Regione. Di recente il suo nome, insieme a quello di altri fortunati, è rientrato nell’elenco dei destinatari di un contratto di assistenza tecnica con una delle due società a cui la Regione ha appaltato il servizio.

Insieme alla Mucci, tra le fila di Forza Italia c’è anche la più giovane Antonella Pasquale. Il suo nome è tra i collaboratori del numero uno della Regione, con un contratto nella segreteria del presidente.

Sempre in Forza Italia spicca anche il nome di Domenico Esposito detto Mimmo, storico collaboratore dell’assessore Vincenzo Cotugno, sin dalla scorsa legislatura, quando quest’ultimo ricopriva il ruolo di Presidente del Consiglio regionale. Il candidato, che attualmente ha un ufficio nel palazzo dell’ex Gil, ex dipendente della Polizia Municipale del Comune di Baranello e, in comando alla Regione Molise dal 2006 al 2008, proprio in quell’anno fu stabilizzato come dipendente dell’Ente di via Genova, dopo aver partecipato alla selezione pubblica indetta dalla Regione Molise per la copertura, mediante mobilità volontaria, di un posto – categoria C, profilo tecnico-amministrativo. La selezione fu indetta all’epoca della legislatura targata Michele Iorio.

In corsa con i Popolari per l’Italia c’è poi Gennaro Niro. Il suo nome figura al fianco del simbolo della lista che fa riferimento all’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Niro. Il candidato in corsa per uno scranno di Palazzo San Giorgio ha, infatti, un contratto nella segreteria particolare dell’esponente dell’esecutivo regionale e un ufficio nella struttura di viale Elena.

Tra i fedelissimi di centrodestra nella civica ‘È Ora’ figura, infine, il nome di Giuliano Branca, ex consigliere comunale di Palazzo San Giorgio durante la legislatura targata Di Bartolomeo, nonchè coniuge di una collaboratrice della segreteria del Presidente del Consiglio, Salvatore Micone. La consorte di Branca tentò la scalata a Palazzo San Giorgio nel 2014, tra le fila di Democrazia Popolare, lista che appoggiò la candidatura a sindaco di Michele Scasserra. Raffaella Mastrovita all’epoca ottenne 191 preferenze, senza essere eletta.

Insomma, tra salti della quaglia e fedelissimi la partita per uno scranno a Palazzo San Giorgio è appena iniziata e tutta da giocare. Resta ora da chiedersi quale sarà il ruolo dei big della politica per il risultato che il 26 maggio sarà attribuito ai loro stretti collaboratori.

Redazione

CBlive

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