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Referendum anti-trivelle, l’appello al ‘sì’ degli assessori di Palazzo San Giorgio. “No all’astensionismo”

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Gli assessori Ramundo, Maio, Chierchia, Salvatore e Colagiovanni

ANDREA VERTOLO

Mancano cinque giorni al referendum popolare sulle trivellazioni in mare. Domenica 17 aprile, infatti, i cittadini italiani si esprimeranno a favore o contro l’abrogazione della norma, in base alla quale, le concessioni petrolifere già rilasciate hanno effetto fino all’esaurimento dei giacimenti di petrolio.

Dopo gli inviti all’astensione da parte del premier Renzi, tanti sono stati, invece, gli appelli alla partecipazione democratica lanciati, tra gli altri, anche da esponenti del Partito Democratico, soprattutto nelle regioni promotrici del referendum, Molise compreso.

A Campobasso, intanto, dopo il sì bipartisan arrivato dai consiglieri comunali di Palazzo San Giorgio, questa mattina, martedì 12 aprile 2016, è toccato agli assessori comunali, Pietro Maio, Stefano Ramundo, Alessandra Salvatore, Bibiana Chierchia e Salvatore Colagiovanni, dichiarare la propria posizione a riguardo, sollecitando l’intera cittadinanza alla partecipazione. Spiegando l’importanza che ha la consultazione referendaria di domenica prossima, gli stessi hanno poi illustrato i motivi della loro adesione al comitato del sì. “Siamo compatti –  hanno affermato – sulla scelta di andare a votare e votare sì”.   Secondo gli esponenti della giunta Battista “è necessario e auspicabile raggiungere il quorum nella città di Campobasso, sperando che le percentuali possano essere alte in tutta Italia. Chi invita all’astensionismo – ha affermato la Chierchia – fa un attentato alla Costituzione. Il nostro sì è un sì alla partecipazione democratica, al turismo, alla difesa dell’ambiente e all’identità del nostro territorio”.

“Non astenersi dal voto – le parole di Colagiovanni – è il primo augurio che si rivolge verso questo referendum. Ognuno poi è libero di esprimere la propria opinione, noi siamo convinti che votare sì possa dare una svolta importante al Paese”.

Sulla stessa linea d’onda anche Alessandra Salvatore. “Votare sì – ha sottolineato – significa votare per un ripensamento delle politiche energetiche. Il segnale che ne verrebbe fuori con la vittoria del sì sarebbe quello di una volontà popolare verso le nuove forme di energia rinnvoabile”.

Un appello accorato anche da parte di Pietro Maio e Stefano Ramundo per i quali è necessaria una condivisione su una tematica così importante che “riguarda ognuno di noi”.

Redazione

CBlive

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