Cronaca

Il Molise che resiste non esiste senza il lavoro. L’addio straziante dei colleghi del Centro per l’Impiego a Flavia

È struggente il ricordo dei colleghi che non hanno capito fino in fondo il suo malessere. Il disagio e la sofferenza provate dinanzi a tutte le ingiustizie subite per la perdita del lavoro.

Non tutti possono reggere a un domani che, in una terra come il Molise, per molti sembra essere sempre più incerto.

Nella regione dove si può ancora morire di malasanità, anche la perdita del lavoro fa sempre più vittime.

Un numero che, di anno in anno aumenta e che, troppo spesso si cela sotto il silenzio di una deontologia che dovrebbe incarnare il rispetto della dignità umana, ma che, forse ,non fa altro che nascondere la prima vera emergenza di questa terra, il LAVORO.

Non c’è dignità senza il lavoro.

Non c’è prospettiva senza il lavoro.

In realtà, non c’è quasi niente senza il lavoro.

E allora forse non ci dovrebbe essere nemmeno deontologia che tenga senza il lavoro.

Chi ha combattuto e, chi ha creduto fino in fondo che la giustizia potesse trionfare, ha oggi più che mai il diritto di essere ricordato ogni giorno, affinché quello che è successo non accada più.

Ed è proprio questo il motivo che ha spinto i colleghi della donna a indirizzare una lettera alla collega che da qualche giorno non è più.

E per dare voce ed essere vicini a un grido silenzioso che riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta dai colleghi del Centri per l’Impiego unitamente all’avvocato Vincenzo Iacovino per l’ultimo straziante addio a Flavia.

“Cara Flavia,

              è difficile scriverti queste poche righe perché la nostra mente si rifiuta di credere che tu non ci sia più.

Nella tragedia della perdita del lavoro sei stata una combattente al nostro fianco, hai creduto fino in fondo che la giustizia potesse alla fine trionfare e che ti venissero restituiti tutti quei diritti che negli ultimi anni ci sono stati negati senza un motivo o giustificazione alcuna.

Non si può assistere indifferenti a un simile dramma.

Nel tuo malessere abbiamo rivisto anche il nostro ma tu non ce l’hai fatta, tu con la tua spiccata sensibilità non hai retto!

Troppe le umiliazioni, troppi i sogni infranti, troppe le promesse non rispettate, troppi i diritti negati.

Ci dispiace non aver capito fino in fondo il tuo malessere.

Il tuo è stato un grido di dolore silenzioso, che purtroppo non è servito a risvegliare le coscienze di chi aveva il dovere ed il potere di intervenire per ridarti quella vita dignitosa che ti era stata sottratta.

E’ di moda dire ‘Il Molise resiste’, ma una regione che nel momento di maggiore bisogno lascia i suoi figli soli, negando diritti e prospettive, costringendoli, nella migliore delle ipotesi, ad andare via, non ha ragione di esistere.

Ti promettiamo di continuare, per quanto ci è possibile, a lottare anche per te, per tutto quello che è giusto e per tutto quello che hai sempre desiderato, affinché il tuo ricordo resti vivo e quello che è successo a te non accada più a nessuno, perché non è giusto!!

Così come non è giusto che una madre debba continuare a vivere nel dolore straziante della perdita di una figlia, pensando che tutto questo poteva essere evitato. E’ nelle sue lacrime che è racchiuso il senso della tua vita, una vita ingiustamente interrotta.

Ciao Flavia, resterai sempre nei nostri cuori.

I tuoi colleghi dei Centri per l’Impiego unitamente all’avvocato Vincenzo Iacovino”.

 

Redazione

CBlive

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