Cronaca

Maxiemergenza Covid: il Molise attiva il piano di pre-allerta

In Molise è stato attivato il livello di pre-allarme del PEIFAM, ovvero il cosiddetto Piano di emergenza interna per il massiccio afflusso di feriti in ospedale.

La nota interna diramata dall’Asrem, che porta la data del 9 novembre scorso, coinvolge tutti i professionisti medici e infermieri e tutta la struttura sanitaria. 

Ma di cosa si tratta esattamente?

Il PEIFAM, nello specifico, è quel protocollo che viene attivato in caso di tragedie, eventi catastrofici come alluvioni, terremoti.  È lo stesso che recentemente è stato attivato per il crollo del Ponte Morandi o la tragedia di piazza San Carlo durante la partita Juve-Real Madrid.

È un provvedimento organizzativo per essere pronti a ulteriori picchi, che consente alle strutture organizzative ospedaliere più rapidità di azione e di decisione nell’affrontare i grossi numeri dell’emergenza Covid.

Dichiarare lo stato di pre-allerta sta a significare che la situazione è particolarmente seria.

Lo dicono i numeri dei ricoveri e quelli dei contagi da Covid che non si fermano. Lo dice il personale sanitario che ha proclamato lo stato di agitazione.

Anche nella zona gialla del Molise, dunque, la struttura sanitaria sembra prepararsi a reggere nuovi picchi e far fronte a uno scenario da maxi-emergenza.

Intanto, in Consiglio regionale proprio ieri si è riunito il Tavolo Covid e le minoranze sono tornate a chiedere lumi sulla gestione dell’emergenza. Assente alla riunione il commissario ad acta Giustini.

In particolare la capogruppo dem, Micaela Fanelli, in un post sulla pagina Facebook, ha evidenziato come il provvedimento organizzativo di preallarme diramato dall’Asrem sta a significare che le cose non vanno poi così bene come si sta cercando di far credere.

Il pre-allarme del PEIFAM avrà, infatti, ricadute proprio sull’ordinario, “soprattutto – come specifica la Fanelli – per l’assistenza dei pazienti no Covid, visto che il nuovo assetto della nostra sanità porta ad un ulteriore taglio delle visite ambulatoriali e dei ricoveri ordinari, così come degli interventi chirurgici programmati”.  

“In pratica, – prosegue la capogruppo – quasi tutta la sanità viene dirottata sull’emergenza Coronavirus. Senza certezze, né per l’ordinario che per lo straordinario. Perché in Molise si continua a navigare a vista, e dire che tutto va bene non aiuta. Presidente Toma, Direttore Florenzano, e dottor Giustini assente, i molisani attendono che i verbi vengano declinati al passato dell’abbiamo fatto non al futuro del faremo. Come, ancora una volta, è successo oggi”.

Intanto, proprio questa sera la ventesima regione finirà alla ribalta del piccolo schermo.

In onda su Rai Tre, nel corso del programma Titolo V, alle 21,15 ci sarà un servizio inchiesta sulla sanità molisana.

Redazione

CBlive

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