Cronaca

Motociclista campobassano vittima dell’incidente sulla Statale 17: la famiglia di Giuseppe Fragolini chiede verità e giustizia

A due settimane dalla tragedia, i familiari di Giuseppe Fragolini chiedono all’autorità giudiziaria di profondere ogni sforzo per fare piena luce sui fatti e per rendere loro, e al loro “ragazzo” deceduto a soli 26 anni, un po’ di giustizia.

Il papà, la mamma, la sorella maggiore e i nonni del giovane – conosciutissimo, stimato e ben voluto da tutti a Campobasso, dove risiedeva e lavorava con impegno e determinazione nell’attività di famiglia, una nota azienda di rivendita di pneumatici di cui a breve avrebbe rilevato dal genitore l’intera gestione -, non sanno capacitarsi di come sia potuto accadere l’incidente.

Com’è tristemente noto, infatti, Fragolini, domenica 17 settembre, poco dopo le 13, in compagnia di altri amici motociclisti, in sella alla sua Honda Hornet sulla Statale 17, viaggiava in direzione Campobasso quando ha impattato con un’auto che proveniva dalla direzione opposta.

Uno scontro purtroppo terribile, il giovane è stato sbalzato dalla sua due ruote rovinando sull’asfalto e per lui non c’è stato nulla da fare nonostante l’arrivo dei soccorsi.

Il Pubblico Ministero della Procura di Isernia Marco Gaeta, subito informato del drammatico sinistro dalla Polizia Stradale di Isernia che ha effettuato i rilievi, ha naturalmente iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale il conducente della vettura, ha convalidato il sequestro dei mezzi a cui avevano proceduto già nell’immediatezza gli agenti e ha disposto quello degli smartphone in uso sia all’automobilista sia al motociclista.

I legali dei familiari di Fragolini hanno, inoltre, già messo a disposizione un consulente tecnico di parte per approfondire l’esatta dinamica del sinistro.

“L’auspicio della famiglia di Giuseppe Fragolini è – fanno sapere i legali – che il Sostituto Procuratore, che non ha ritenuto necessaria l’autopsia sulla salma essendo chiaro che il ventiseienne è deceduto unicamente per i gravissimi politraumi patiti nell’incidente, voglia disporre una consulenza tecnica cinematica ad hoc per accertarne con precisione le modalità, le cause e tutte le responsabilità, e magari anche un accertamento tecnico irripetibile di natura informatica sul cellulare dell’indagato per appurare se lo stesse utilizzando al momento dello schianto e se quella sua sciagurata e fatale svolta a sinistra, manovra non permessa ed effettuata senza concedere la dovuta precedenza al centauro, possa essere stata messa in atto in questo modo per una distrazione da smartphone. I congiunti del ragazzo cercano, – concludono gli avvocati della famiglia – prima ancora che giustizia, risposte e verità”.

 

Redazione

CBlive

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