Cronaca

Usura, confiscati i beni ai due strozzini che avevano accumulato 50mila euro di bottino illegale

La retata a Fontanavecchia
Gdf e Polizia a Fontanavecchia

Prestavano denaro, per riaverlo con tassi elevati di interesse. 50mila euro la somma percepita indebitamente da Domenico e Guerino Di Rosa ai quali questa mattina, dopo la sentenza definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Campobasso, la Guardia di Finanza e gli uomini della Squadra Mobile di Campobasso hanno provveduto al sequestro dei beni. Un immobile, 6 autovetture, denaro contante e buoni fruttiferi per un valore di circa 70mila euro il bottino sottratto ai malviventi.

Nessuna confisca, invece, per Antonio Ciarella anch’egli condannato per il medesimo reato, ma non intestatario di alcun bene.

Dopo la sentenza emessa dal Tribunale di Campobasso nel febbraio del 2013 e, diventata irrevocabile nello scorso mese di novembre, agli inquirenti è spettato il compito di verificare l’ammontare degli interessi usurai percepiti illegalmente, nonché effettuare tutti i controlli sul patrimonio proprio e su quello dei familiari degli interessati che, potevano avere intestati immobili o conti correnti, ma anche autoveicoli, in qualità di prestanomi.

La confisca è avvenuta in due istituti bancari di Campobasso e in altrettanti uffici postali dove i malviventi avevano registrato a nome proprio i buoni fruttiferi, così come al Pubblico registro automobilistico dove le 6 autovetture risultavano in loro possesso, nonchè alla Conservatoria dei Registri Immobiliari circa l’abitazione alla quale sono stati apposti i sigilli.

Proprio questa mattina, giovedì 5 giugno, le forze dell’ordine hanno notificato, in contrada Fontanavecchia i provvedimenti ai Di Rosa e a Ciarella.

Dunque, ecco spiegata in zona la presenza, intorno alle 13, di due volanti della Guardia di Finanza e di una vettura della Polizia, che avevano richiamato l’attenzione dei residenti, scesi in strada per comprendere cosa stesse accadendo.

Foto: in caso di utilizzo citare la fonte.

 

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