Cronaca

Vacanze al mare con le trivelle: il Molise sotto scacco dei petrolieri. A Termoli la protesta contro le lobby

TRIVELLEMARIA CRISTINA GIOVANNITTI

In 60 mila hanno manifestato, lo scorso maggio, a Lanciano per dire no alle piattaforme petrolifere di Ombrina Mare. Una fiumana di persone per opporsi alla lobby del petrolio che svende l’Adriatico, rovina la bellezza delle coste italiane e inquina l’ambiente. Da Lanciano, il ‘No Ombrina’ si sposta anche a Termoli, domani venerdì 19 giugno alle 15.30 con ‘Dal no Ombrina alla Cop 21 Parigi – terra, cibo, cambiamenti climatici’ per opporsi all’invasione selvaggia e senza scrupoli delle trivelle che sfregiano l’ambiente e fomentano solo la lobby dei petrolieri.

Il Governo Renzi, forte sostenitore delle piattaforme di estrazione, ha dato l’ok ad altri sette progetti di trivellazione. Motivo per cui si fa sempre più reale l’ipotesi di nuotare in acque inquinate dal petrolio, prendere il sole a poche miglia dai giacimenti, visto che ora le estrazioni di gas si potranno estendere entro le 12 miglia dalla costa, e vedere volare gabbiani sporchi di petrolio. Ad opporsi le associazioni ambientaliste e semplici cittadini in difesa dell’Adriatico e della sua bellezza.

Il Molise dal canto suo è sotto scacco della lobby del petrolio per ben due terzi, con oltre il 65 percento del territorio è a rischio trivelle, anche perché queste estrazioni non fanno che favorire i petrolieri e portare davvero poco guadagno collettivo.

I dati sono stati trasmessi dal Ministro dello Sviluppo Economico sul gettito royalties, calcolate rispetto a dove il giacimento si trova e a cosa si estrae nell’anno 2014 applicata alla produzione di idrocarburi. In pratica lo Stato ci guadagna 70.687.307 euro; le Regioni 182.414.623 ed i Comuni 29.196.155 euro.

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