Famiglia naturale, Pilone plaude alle parole di Papa Bergoglio. “Come sentinella non mi metterò a sedere”

Francesco Pilone
Il consigliere comunale, Francesco Pilone

“La teoria del gender è espressione di frustrazione e rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale”. Queste le parole pronunciate oggi 15 aprile, da Papa Francesco, nell’udienza generale di piazza San Pietro durante la catechesi sulla famiglia. Un pensiero esternato dinanzi a 25mila fedeli ai quali ha rimarcato come “Dio ha creato uomo e donna a sua immagine ed entrambi hanno stessa dignità e uguaglianza”, un’uguaglianza che “va rispettata rifiutando ogni forma di ingiustizia, in particolare contro le donne”. “Uomo e donna – ha proseguito Bergolgio – sono fatti per ascoltarsi a vicenda, e senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, i due non possono nemmeno capire fino in fondo cosa significhi essere uomo e donna. La cultura moderna e contemporanea – ha commentato poi il pontefice – ha aperto nuovi spazi di libertà e profondità per l’arricchimento della comprensione di queste differenze, ma anche molti dubbi e scetticismo”.

A voler riprendere le parole di Bergoglio per indurre a una riflessione è stato il capogruppo di Democrazia Popolare a Palazzo San Giorgio, Francesco Pilone, che nei giorni scorsi ha presentato la mozione per impegnare la Giunta comunale a individuare una data per celebrare la ‘Festa della Famiglia Naturale’.

“Dalle parole di Bergoglio – ha detto Pilone – parta l’attenzione che il nucleo famiglia merita, opponendosi a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative che possano alterare la struttura della famiglia naturale”. A difesa di quest’ultima Pilone ha poi garantito di continuare a essere una ‘sentinella in piedi’, riferendosi al movimento conservatore al quale ha preso parte manifestando lo scorso sabato nel capoluogo, contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili, sulla proposta Scalfarotto sull’omofobia, approvata alla Camera e ora in discussione al Senato, nonché sul ddl Fedeli che vorrebbe introdurre nelle scuole l’insegnamento alla diversità di genere.

“Noi non ci metteremo certo a sedere”, ha poi concluso l’esponente di Palazzo San Giorgio.

 

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