FLC CGIL Molise: “Chiediamo alla politica di assumersi le sue responsabilità”

In questi giorni  il ministro Giannini sta invadendo le agenzie stampa di interventi riguardanti la scuola. Dal suo punto di vista occorrerebbe cambiare  le modalità di reclutamento, il sistema di valutazione, gli orari di apertura delle scuole e gli ordinamenti. A volte ci chiediamo – scrive la FLC CGIL Molise – se queste persone sono entrate nelle scuole  negli ultimi tempi. Se hanno verificato le condizioni in cui si trovano con i tagli epocali che ci sono stati in questi anni. Sono state sottratte risorse per 10 miliardi con la riduzione degli organici, del tempo scuola, degli orari di funzionamento, del mancato rinnovo contrattuale e del tempo non retribuito per le attività legate al miglioramento della qualità del servizio scolastico. La  prima domanda alla quale dovrebbe rispondere il ministro  è la seguente: come pensa di tenere aperte le scuole fino alle 22,00 se ha tagliato le risorse per il loro funzionamento ordinario? Chi le terrà aperte? E per fare cosa?

Intanto il presidente della provincia di Campobasso comunica che non sarà in condizione di garantire i servizi essenziali alle scuole quali il riscaldamento, le spese di manutenzione ordinaria, il piano neve, ecc. Se da una parte questa sortita pone al centro del dibattito la necessità di reperire risorse per far funzionare le scuole, dall’altra conferma che in questi anni il nostro grido di dolore  nel denunciare i tagli operati alla scuola pubblica è rimasto inascoltato.  Infatti le istituzioni pochissimo hanno fatto per rimettere al centro del dibattito pubblico il ruolo della scuola pubblica nella nostra regione. L’esercizio più diffuso in questi anni è stato quello di mettere la bandierina nel proprio comune per dire: non mi sono fatto sottrarre la sede dell’istituzione scolastica.

Un’altra sortita istituzionale  è stata fatta dall’assessore regionale all’istruzione con una lettera nella quale chiede “ai preposti organi dello Stato di attivare con sollecitudine un’istruttoria specifica tesa ad individuare ogni e diversa soluzione a tutela del diritto allo studio”. La domanda sorge spontanea: ma chi governa in Italia? Chi dovrebbe occuparsi di garantire il diritto all’istruzione? Sembra di assistere al solito  scaricabarile  nel quale le responsabilità si perdono in mille rivoli ed ognuno risulta esente da qualsiasi colpa.  Eppure questi problemi non nascono oggi.

Da anni denunciamo il degrado nel quale è stato trascinato la scuola pubblica italiana. Da anni insistiamo sul fatto che occorra investire in organici, risorse e tempo scuola per affrontare meglio  la crisi strutturale del nostro sistema economico e produttivo. Da anni diciamo di cambiare le regole sul dimensionamento scolastico. A proposito di quest’ultimo com’è possibile pensare di garantire una buona scuola pubblica nei 422 plessi in cui è sparpagliata la esigua popolazione scolastica molisana? Chi si è occupato di fare proposte razionali in considerazione delle poche risorse disponibili? Ad oggi la media regionale è di una istituzione scolastica per 519 studenti; con il dimensionamento di arriverà a una istituzione ogni 754 alunni, mentre a livello nazionale la media è di una istituzione ogni 912 alunni. Resta dunque una scuola ogni 5.697 abitanti ed invece la media nazionale supera i 7.000 abitanti per ogni scuola. Si tratta di numeri che documentano il fallimento di scelte politiche ed organizzative.

Occorrerebbe riaprire una discussione vera sull’offerta formativa territoriale, su quanti plessi devono essere aperti per garantire una scuola adeguata ai tempi, quanti organici e quante risorse. Ma, lo vediamo anche dagli interventi sulla stampa delle istituzioni locali, si continua ancora a giocare alle responsabilità che sono sempre di altri. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

La FLC CGIL Molise proseguirà nella sua azione rivendicativa, a partire dall’assemblea con i precari indetta per martedì 22 luglio, presso la sede di Campobasso alle ore 10,30 e dalla richiesta al Prefetto di Campobasso di un incontro urgente.

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