Salute Molise

Pillola dei cinque giorni dopo, decide il minore

Riguardo l’assunzione, genitori e medici non avranno voce in capitolo

CAROLA PULVIRENTI

Pillola dei cinque giorni dopo, decide il minore. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha abolito, anche per le minorenni, l’obbligo di ricetta per la contraccezione d’emergenza, da assumere entro cinque giorni dal rapporto non protetto. Il farmaco si chiama Ellaone, ogni compressa contiene 30 mg di Ulipristal Acetato e 237 mg di lattosio. Il principio attivo agisce legandosi al recettore umano del progesterone, questo reprime l’innalzamento dell’ormone luteinizzante (LH), inibendo o ritardando l’ovulazione.

Spetterà pertanto al farmacista la somministrazione del farmaco ed il colloquio di valutazione con la cliente. Ma i farmacisti si mostrano preoccupati: ““Ben venga la semplificazione, se permette di prevenire sofferenza e disagio fisico e mentale delle donne e di chiunque sia coinvolto emotivamente con loro. Ma questa totale liberalizzazione rischia di “distrarre” l’interesse dei giovani, che potrebbe essere maggiore verso la prevenzione delle gravidanze indesiderate con i metodi anticoncezionali più semplici. Quindi il fattore educativo deve essere mantenuto.” Questo il commento del Dottor Filippo Buccella, Consigliere Federfarma, che abbiamo intervistato per CBlive.

Dott.Buccella, quali conseguenze può avere l’eliminazione della prescrivibilità di un farmaco come Ellaone? L’eliminazione della ricetta potrebbe essere il primo passo verso la sua vendita nei “corner farmacia” dei supermercati e non sarebbe una cosa buona da un punto di vista di salute pubblica. Inoltre con l’uscita dalla farmacia, si perderebbe qualsiasi possibilità di informare le giovani pazienti soprattutto, ma non solo, sulle precauzioni legate all’uso del farmaco.”

Sulla scheda tecnica del farmaco leggiamo che l’uso di Ellaone non è raccomandato in concomitanza con alcuni farmaci tra cui barbiturici, alcuni antiepilettici e anticonvulsivanti, medicinali contenenti Erba di San Giovanni, alcuni antibiotici e alcuni antiretrovirali. Il farmacista avrà modo di rilevare queste informazioni dalla giovane paziente? Certamente, la farmacia è nata per fare questo e lo fa da anni.

Le recenti norme, emesse durante l’emergenza sanitaria, prevedono che le Regioni debbano rafforzare la medicina del territorio. In quest’ottica il ruolo della farmacia potrebbe essere implementato? Assolutamente si, ad esempio nella nostra farmacia abbiamo anche un’infermiera e prendiamo in carico i pazienti in assistenza domiciliare. Parliamo della Farmacia dei Servizi, concetto ben delineato dai Decreti Attuativi emanati dal Governo ben dieci anni fa.

Alcuni genitori sono in allarme per la recente notizia relativa alla sospensione del Esmya, il farmaco che contiene lo stesso principio attivo di Ellaone. L’Esmya veniva prescritto per la cura di fibromi uterini e assunto in maniera continuativa, è stato sospeso in seguito alla segnalazione di alcuni casi di danno epatico grave. L’AIFA ha precisato che per EllaOne non vi sono preoccupazioni relative a questo rischio, difatti si tratta di una monosomministrazione.

Dott. Buccella, come possiamo spiegare questo concetto a chi non se ne intende?

– L’azione dei farmaci varia in base a dosi e tempi di somministrazione, addirittura alcune vitamine si accumulano nel fegato e possono essere dannose, se assunte in dosi diverse da quelle prescritte. Nel caso di Ellaone si tratta di un farmaco d’emergenza sicuro se è una sola somministrazione.

Riguardo l’assunzione della pillola dei cinque giorni dopo, decide il minore, tuttavia le gravidanze nelle donne adolescenti si accompagnano spesso a situazioni di rischio, dovute alla difficoltà di accesso ai servizi materno-infantili e a problematiche psicologiche e interpersonali. Pertanto è evidente la necessità di potenziare i servizi territoriali come quello dei consultori familiari. Luogo dove da anni infermiere e ostetriche effettuano counseling riguardo la contraccezione e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Queste figure professionali hanno le conoscenze e le competenze per consigliare l’assunzione di farmaci non soggetti a prescrizione medica, ma non da banco, esattamente come già avviene in molti paesi dell’unione europea.

Redazione

CBlive

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