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Baranello, scontro sugli alberi di Natale: il sindaco spiega la sua posizione ma la cittadinanza diserta l’incontro

Marco Maio

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Ci risiamo: animi accesi, critiche e attacchi senza mezzi termini ma tutto resta solo aleatorio e virtuale. Nel momento in cui alla protesta deve seguire una esposizione, nessuno si fa avanti. Questa l’amara verità che danneggia anche la democrazia e il giusto diritto a muovere critiche costruttive se poi, ad un confronto pubblico con la cittadinanza, il primo cittadino resta da solo nella sala consiliare ad aspettare gli stessi cittadini che, sulle pagine face book hanno mosso delle polemiche , e poi disertano l’incontro.

La protesta viaggia sui social network e la critica dei baranellesi parte dal Comitato di quartiere ‘Largo Zullo nel cuore’ che, nella propria pagina, pubblica un post, rimosso in seguito come nota il primo cittadino Maio, in cui si attacca la scelta del sindaco di revocare iniziative spontanee dei cittadini sull’allestimento di ben due alberi di Natale, uno davanti alla Chiesa di S.Michele, nel centro del paese, ed uno nel recinto della vecchia scuola di Largo Zullo.

Il sindaco Marco Maio, sotto a quel post specifico, decide di fissare un incontro pubblico con tutta la cittadinanza, ed in particolare con il comitato ‘Largo Zullo nel cuore’, ieri 5 dicembre alle ore 19 presso la sala consiliare, per far chiarezza sulla questione degli alberi di Natale.

Democratico dissentire da parte della popolazione verso certe scelte prese dall’Amministrazione, doveroso far seguire un incontro per chiarirsi e confrontarsi. Peccato che ieri alle ore 19 all’incontro pubblico non c’era nessuno se non il sindaco Maio, ed i consiglieri Domenico Boccia e Mario Di Chiro. Il primo cittadino ha aspettato fino alle 20.30 che qualcuno arrivasse ma la cittadinanza ha scelto di lasciare le contestazioni al livello virtuale dei social network, senza metterci la faccia. In questo lasso di tempo, più di un’ora e mezza, ha intanto risposto alle nostre domande.

In questi giorni stiamo avendo nota della lodevole iniziativa del sindaco di Vinchiaturo Valente di “spegnere le luci e accendere la solidarietà”. Baranello come gestisce i soldi della luminarie? “Complimenti a Luigi Valente per la scelta ma ovviamente ogni amministrazione fa delle scelte per dare il meglio alla propria collettività. Il Comune di Baranello ha spento le luci da tempo, togliendo questa voce dal bilancio, e decidendo di destinare questo denaro ad altre attività più importanti da svolgere durante l’anno. Senza luci è Natale lo stesso. Anzi colgo l’occasione per ricordare che il Natale di Baranello è più prezioso quest’anno grazie all’evento ‘Baranello Borgo Museo’ e non dimentichiamo che il nostro paese ha vinto il finanziamento arrivando terzo su 41 paesi che ne avevano fatto richiesta. Un ottimo successo, direi”

Parliamo del primo albero di Natale, quello allestito spontaneamente da alcuni commercianti del paese, che avete deciso di rimuovere, perché? “Premetto che in quel caso specifico non c’era in partenza nessuna richiesta di autorizzazione quindi di conseguenza nessuna revoca. Sorvolando su questo, perché comunque la spontaneità dei cittadini va sempre premiata, il problema di quell’albero era la posizione e la sicurezza per i cittadini. La posizione non era idonea e questo me l’ha fatto notare proprio il consigliere Domenico Boccia che abita in quella zona e ha avuto modo di constatare subito che non  era il caso di tenere l’albero di Natale tra la porta centrale della Chiesa principale e i paletti di marmo che transennano quello spazio. Insomma messo li, abbastanza grande, l’albero era di intralcio per l’ingresso e le uscite dei fedeli nella Chiesa, ancor peggio se si pensava a dei funerali e al trasporto della bara in Chiesa. Non solo ma diventava proprio un problema di sicurezza.

Considerato che doveva restare lì per ben 40 giorni e sappiamo tutti che nel periodo natalizio la Chiesa è molto più frequentata i 4 tiranti in acciaio, non segnalati in nessun modo, diventavano davvero pericolosi, tra l’altro uno si era già spezzato facendo inciampare una persona. Per cui se qualche donna anziana, bambino o chiunque altro fosse caduto ne sono responsabile io”.

Forse non era il caso di farlo spostare anziché rimuoverlo del tutto? “In effetti così abbiamo proposto, cioè di lasciarlo ma di cambiarne posizione ma i cittadini hanno preferito farlo togliere del tutto”.

Invece per l’albero di Natale di Largo Zullo com’è andata la questione? “In quel caso il 20 novembre ho ricevuto una richiesta di autorizzazione da parte del comitato di quartiere ‘Largo Zullo nel cuore’ per allestire l’albero all’interno del recinto dell’edificio scolastico alla quale ho dato parere positivo motivo per cui avevano fissato l’allestimento per domenica 7 dicembre”.

Poi perché arriva la revoca? “In realtà la revoca arriva al seguito di una serie di tensioni che si sono create con il comitato, ecco perché ho deciso di chiarire la mia posizione con questo incontro pubblico dove, però, non si è presentato nessuno. Tutto è legato alla questione della demolizione della vecchia scuola di Largo Zullo. Il 3 dicembre con la ditta Gualtieri di Baranello si è deciso di cominciare a preparare il cantiere ma non di certo a demolire anche perché aspettavamo l’ok della Soprintendenza”.

Prima avete dato l’autorizzazione dell’allestimento all’interno della recinzione e poi avete perimetrato l’area. Come si poteva fare poi l’albero?In realtà avremmo potuto trovare un accordo che conciliasse entrambe le cose. Io per natura sono un’ottimista e mi aspettavo collaborazione da entrambe le parti e non questa rottura che si è poi creata in seguito”.

Perché?Perché dopo che abbiamo preparato il cantiere sono cominciate minacce ed intimidazioni scritte sulle varie pagine di facebook, sit in di protesta ed intimidazioni pubbliche, lette da tutti che la pagina di ‘Largo Zullo’ nel cuore ha scritto ovunque. A quel punto è chiaro che da parte loro non c’è la stessa predisposizione che abbiamo noi, motivo per cui il Comune deve tutelarsi: così ho deciso di revocare l’autorizzazione sottolineando la motivazione che, essendoci una scuola inagibile, potrebbe essere rischiosa per “persone o cose” ed il Comune deve tutelarsi da possibili danni. Questo significa che i cittadini di Largo Zullo potranno fare l’albero di Natale dove vorranno sul suolo comunale, al quale io darò sempre l’autorizzazione, ma non all’interno del recinto del plesso scolastico.

Attenzione io dico che tutti i cittadini hanno il diritto di contrariare l’Amministrazione ma in modo costruttivo e non sterile com’è avvenuto stasera.

Ma la questione della vecchia scuola di Largo Zullo come si evolve?Questa è un’altra storia di cui avremo modo e molto tempo per parlare, spero in un incontro che non sia deserto come questa sera.

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