CittàCronaca

Campobasso: una città in ginocchio. 60 baristi e ristoratori accendono le luci dei locali e consegnano le chiavi al sindaco

“Siamo nati per assumere, non per licenziare”. È questo lo slogan scelto dalle oltre 300 partite Iva del settore della ristorazione che in Molise hanno aderito alla mobilitazione nazionale lanciata all’interno dell’appello-protesta ‘Risorgiamo italia’ promosso da Paolo Bianchini, patron dell’Osteria del Vecchio Orologio di Viterbo.

Il tutto è nato da una lettera aperta al premier Giuseppe Conte, prima ancora del decreto e delle nuove misure annunciate ieri sera.

Subito dopo l’appello, ad aderire sono state associazioni di categoria e singoli operatori, confluiti in una federazione nazionale di imprenditori della ristorazione denominata Movimento Imprese Ospitalità’ che in Molise ha poi dato vita alla ‘Rete dell’Ospitalità Molisana’.

Campobasso, ma anche Vinchiaturo, Bojano, Isernia, Venafro, Pozzilli, Agnone, Termoli, Montenero: sono tanti i risotratori e i titolari di bar e pizzerie che domani, martedì 28 aprile, aderiranno al flash mob che li vedrà spalancare simbolicamente le porte dei loro locali che, in ottemperanza alle norme, resteranno rigorosamente vuoti.

Si accenderanno le luci di quelle insegne spente ormai da due mesi e che, più di qualuno forse deciderà di non riaccedere nemmeno quando sarà consentito.

Il taglio drastico dei coperti, le norme troppo stingenti e le tasse che di fatto sono state rinviate e non abolite non consentirebbero a tanti di poter riaprire e sostenere costi esosi non controbilanciati da altrettanti ricavi.

Ecco perchè anche a Campobasso, così come nel resto d’Italia, circa una sessantina di titolari di questo tipo di attività sono pronti a  riconsegnare simbolicamente le chiavi dei loro locali al sindaco della città.

Particolarmente massiccia è stata, infatti, la partecipazione nel capoluogo, dove la paura che tante piccole realtà, una volta conclusa la fase di lockdown, saranno costrette ad abbassare la saracinesca sembra farsi sempre più concreta.

58 per la precisione le adesioni raccolte ad oggi.

Una lista quasi infinita per una città come Campobasso dove i titolari di bar, ristoranti e locali hanno lasciato da parte la rivalità del pre-covid e hanno deciso di essere solidali in una battaglia comune.

Per motivi di sicurezza non sarà consentito a tutti di poter recarsi sotto al Comune per la riconsegna delle chiavi, ma una delegazione, mercoledì 29 aprile, incontrerà il primo cittadino per ottemperare a un gesto simbolico che esprime tutta la drammaticità del momento che in molti sono stati costretti a vivere.

Quello che viene chiesto a Gravina è, in qualità di sindaco, di potersi fare partecipe delle problematiche.

Nessun aiuto personale, ma interventi di sistema a favore di tutto il comparto”, dicono gli esponenti campobassani della Rete dell’Ospitalità Molisana.

“La nostra non è una richiesta per poter aprire a tutti i costi”, proseguono specificando come aprire a tali condizioni potrebbe significare il preludio del fallimento.

La richiesta è, invece, quella di sollecitare il Governo affinchè si faccia carico della situazione, dei costi fissi, dei dipendenti, affinchè nessuno sia licenziato e nessuno sia costretto a chiudere.

A livello nazionale le richieste avanzate sono state racchiuse in 8 punti essenziali:

  1. Cancellazione delle imposte nazionali e locali pertinenti (a titolo indicativo e non esaustivo TARI, IMU, affissione, occupazione suolo pubblico, etc.), credito per utenze relative alle attività commerciali; rateizzazione dei pagamenti degli acconti IRES, IRAP previste a giugno e senza interessi.
  2. Proroga della cassa integrazione straordinaria per il personale in forza al 23.02.2020 e fino al 31.12.2020.
  3. Sospensione di leasing, mutui e noleggio operativi fino al 31.12.2020, recupero delle mensilità congelate in coda al periodo previsto dalla relativa misura posta in essere.
  4. Armonizzazione da parte dello Stato delle regole per l’accesso al credito.
  5. Credito d’imposta al 60% riconosciuto al proprietario fino al 31.12.2020 con 40% dell’importo a carico del locatario e misura semplificata (cedolare secca).
  6. Detassazione (straordinari) sulle risorse umane in organico, detassazione degli oneri contributivi e assistenziali e dei benefits sino al 30 giugno 2021.
  7. Possibilità estesa a tutto il comparto ristorazione di effettuare l’asporto.
  8. Misure di sostegno a fondo perduto, ristori e indennizzi, per il periodo di chiusura obbligatorio imposto per legge dall’emergenza covid-19 (pari al 10% del fatturato in relazione allo stesso periodo di riferimento).

Aiuti concreti al settore che, per una città come Campobasso, potrebbe significare anche evitare un disastro socio-economico.

Di seguito la lista di ha aderito in città:

  1. DOMENICO COLELLA “MAZZAMAURIELLE”
  2. ANNA DE SANTIS “SHABBY BAR”
  3. VALENTINA VELENO “LIBERTINE”
  4. PIETRO STELLA “SAVOIA LOUNGE”
  5. LUCA SALVATORE “ELITE CAFE”
  6. MARIA MIRANDA “CUOTT E MAGNAT”
  7. SIMONA BEVILACQUA “PAN CAKE”
  8. MICHELE BONACCIO “CALABON”
  9. MERCURIO MIRKO “BAHIA CAFE”
  10. ANDREA MINICUCCI “AMICI MIEI”
  11. VINCENZO LIGUORI “IL POZZO DEI ROSPI”
  12. ANTONIO LATESSA “LA SIESTA”
  13. TRIVISONNO MARCO “COTTON CLUB”
  14. MATTEO MINICUCCI “AMICI MIEI”
  15. FULVIO IORIO “MATRIX”
  16. ANTONIO DI LIETO “DA TONY”
  17. ANDREA FORNARO “FORNARO”
  18. SALVATORE VINCIGUERRA “E IO PAGO”
  19. DI MARIA LAURA “CIOCCOLATERIA DI MARIA”
  20. MIRKO ROMAGNUOLO “CINE CITTA”
  21. ANTONIO CUCARO “REGIO MARE”
  22. CICCAGLIONE TIZIANA “PIZZA GOURMET” Oasi
  23. LIBERO GIANNACCARO “PASTICCERIA AZZURRA”
  24. ANDREA BAGNOLI “DA MARIO”
  25. PALLADINO CARMELA “CASALE SAN NICOLA”
  26. MAURO PETRECCA “CAFE RETRO”
  27. MARCO NIRO “SARNI” cc Monforte
  28. SIMONA CASANDO “PASTICCERIA ITALIANA”
  29. LUCA CATALDI “LA BAITA”
  30. MARCO SERLUCA “MOVIE EAT”
  31. ANGELO PAGANO “O DEI PAZZI”
  32. SERGIO COLOMBO “LA CANTINA DEI COMPARI”
  33. GIUSEPPE MARINELLI “MAMA’S FOOD&CAFE”
  34. VALLE VINCENZO “BAR TABACCHI LEOPARDI”
  35. GIANLUCA TOMBA “PICKFORD PUB”
  36. MARIA MILANO “DA DIECI”
  37. NICO DI CILLO “SUP CLUB”
  38. NINO NASILLO “VILLA DEI CONTI”
  39. FRANCO INSOGNA “SAGITTARIO”
  40. SIMONA DE CASTRO “MONTICELLI”
  41. LIBERO RANALLO “BAR CENTRALE”
  42. STEFANO DI LELLA “SOUTH BAKERY”
  43. DANILO RICCI “ZEPPELIN PUB”
  44. LEONARDO D’AMICO “CREMA&CIOCCOLATO”
  45. MARIO DE SANTIS “TRATTORIA DE SANTIS”
  46. GIUSEPPE CORSILLO “NONNO CECCHINO”
  47. ANTONIO IZZI “PIZZE DAL MONTE”
  48. CRISTINA MOLINARO “DUEDIPICCHE BISTROT”
  49. GIUSEPPE DI LALLO “MOVIE EAT”
  50. NICOLA DURANTE “ESSENTIA”
  51. CATERINA SCEPPACERQUA “SIRIFARA”
  52. MATILDE CICOLELLA “Q.B. TAPAS”
  53. MICHELE DI LISIO “CORA D’ZIA”
  54. MARIASSUNTA PALAZZO “MISERIA E NOBILTA”
  55. MARCO CARADONIO “IMPERATORE DELLA PIZZA”
  56. PIO FELICE “ERA GLACIALE”
  57. MANUEL COSCO “LA PASTAIA”
  58. ANDREA DE SANTIS “VECCHIA CUCINA”.

QUI LE ADESIONI IN TUTTA LA REGIONE.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button