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Complimenti alla tratta Campobasso-Isernia-Roma che rientra nelle linee da incubo in ‘Pendolaria 2014’

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MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Se il Molise ‘non esiste’ è perché vive isolato in una rete ferroviaria che non lo aiuta nella comunicazione con le regioni confinanti. CBlive aveva già segnalato le denunce dei pendolari che si spostano alla volta dell’Aquila o dei disagi che subisce chi viaggia sulla linea Campobasso-Napoli.

Questa volta il ‘Molise ferroviario’ ha fatto proprio di tutto per guadagnarsi un buon nono posto, su dieci, nella classifica delle linee italiane da incubo nel dossier ‘Pendolaria 2014’ stilata da Legambiente. Una situazione indecorosa per una regione che nell’arco di 4 anni (2010- 2014) ha aumentato del 9% il prezzo dei biglietti ed ha peggiorato i servizi offerti.

Premesso che anche le altre linee non brillano di agio, Campobasso-Isernia-Roma, una corsa quotidianamente frequentata da numerosi pendolari, si distingue soprattutto per ritardi e lentezza del trasporto: a causa di un unico binario elettrificato tra Campobasso e Roccaravindola (per 75 km) si viaggia a 55 chilometri orari e per arrivare da Campobasso ad Isernia ci si impiega in media 50 minuti. In più per questa linea molte fermate interne sono state soppresse senza nessun risultato, però: comunque la lentezza del trasporto resta. A questo bisogna aggiungere il servizio sostitutivo con il pullman che non riesce a coprire le esigenze dei viaggiatori e che non coincide con gli orari del treno.

Inoltre i pendolari lamentano biglietterie chiuse dal 2013, motivo per cui se un viaggiatore deve prendere il treno rischia di restare a piedi perché non sa dove acquistare il biglietto. Per quelli che lo hanno, invece, si presenta il problema di come timbrarlo visto che le obliteratrici, per la maggiore, sono fuori servizio.

Così anche il Molise rientra nelle situazioni insostenibili del trasporto.

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