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Da Villa dei Cannoni sparisce nuovamente la targa ricordo per Giulio, il bambino di 3 anni soffocato da una polpetta all’Ikea di Bari. La città si indigna al vilipendio che offende il dolore e la memoria del piccolo

targa giulio villa dei cannoni
La targa scomparsa – Foto Simone Cretella, consigliere comunale M5S

In molti, moltissimi, ricordano la storia del piccolo Giulio, il bambino di Campobasso di soli 3 anni soffocato da una polpetta consumata nel ristorante Ikea di Bari. Ora, però, la memoria di una vicenda così tragica e dolorosa per la famiglia e per la città intera rischia di essere offuscata da un gesto vile sul quale è esplosa l’indignazione collettiva. Circa un anno fa, infatti, in ricordo di Giulio, in Villa dei Cannoni venne piantato un albero e installata una targa che solo dopo qualche mese venne strappata via.

Da Palazzo San Giorgio, per ovviare all’incuria, ma soprattutto alla crudeltà di un simile gesto che definire vandalico, sarebbe davvero troppo poco, si provvide a sistemare una nuova targa. Il ricordo del piccolo Giulio, così vivido nella memoria di tanti campobassani, così come il dolore di una famiglia per la perdita di un bambino di soli 3 anni, non poteva essere dimenticato e nemmeno reciso a causa di qualche balordo che, forse a notte fonda, per il centro di una città deserta, non aveva di meglio da fare.

A nulla però è servito rimediare all’idiozia e alla cattiveria umana, dato che per ben la seconda volta, ignoti hanno pensato bene di far scomparire un’insegna sulla quale in poche parole erano semplicemente racchiusi il dolore e la sofferenza con la quale un’intera famiglia ha dovuto imparare a fare i conti per tutta la vita.

L’indignazione di molti ha trovato fiato, in modo particolare nelle parole del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Simone Cretella che ha sparato a zero “sul livello di inciviltà a cui la città di Campobasso è scesa”. Lo stesso ha anche sottolineato come Villa dei Cannoni, un tempo fiore all’occhiello della città, sia diventata un girone infernale dove, nel più assoluto disprezzo di ogni legge, spaccio e consumo di droga avvengono in maniera indisturbata”.

Con tanto amaro in bocca il pentastellato ha anche aggiunto come viene da pensare che “forse sia meglio così”, dato che “il nome del piccolo Giulio non merita di essere a contatto con gentaglia di questo calibro”.

Campobasso – ha concluso Cretella – non merita questa miseria”. Su un episodio tanto grave e simbolo di cotanta inciviltà, come dargli torto?

fab.abb

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