Città

Via D’Amato, da scuola a centro ricreativo per anziani. La struttura viene declassata nell’uso

Viaggio tra gli edifici di una città che, in nome della sicurezza, cambia volto

Le scuole di via Kennedy e via D’Amato saranno messe in vendita. La prima chiusa durante la scorsa legislatura dall’allora sindaco, Gino Di Bartolomeo, e più recentemente la seconda, potranno servire a far entrare fondi nelle casse del Comune e finanziare nuovi plessi.

In attesa che ciò si possa concretizzare, con una delibera di Giunta, la numero 128 approvata dall’esecutivo di Palazzo San Giorgio lo scorso 8 giugno 2018, l’edificio scolastico di via D’Amato, chiuso lo scorso 9 settembre, è stato declassato. Esattamente ciò significa che l’ex scuola regredisce di un livello per la sua destinazione d’uso, passando dalla classe terza alla seconda.

La struttura si trasforma così da edificio con funzioni pubbliche a edificio il cui uso preveda normali affollamenti.

Nella premessa della delibera anche la funzione che l’ex scuola potrebbe in questo modo andare ad assolvere, divenendo uno spazio da destinare alle attività sociali ludico-ricreative per anziani. Il che ne determinerebbe non solo un utilizzo saltuario degli spazi, ma anche un grado di affollamento molto contenuto rispetto a quanto avveniva per i bambini che occupavano un tempo la scuola.

Ed è proprio in tale ottica che la Giunta a guida del sindaco Battista ne ipotizza “un utilizzo saltuario, contenuto e limitato a tutto il 2019”.

Dunque, una funzione differente per un ex scuola, in un contesto in cui in nome della sicurezza la città ha preso a cambiare volto: con edifici chiusi e quartieri lasciati senza servizi. Affermazione quanto mai realistica soprattutto nella zona residenziale di via Principe di Piemonte dove la scuola interessava un quartiere della città considerato da sempre ‘ricco’.

Negli anni, infatti, molte attività adiacenti che da sempre beneficiavano del via vai quotidiano hanno chiuso i battenti. Ecco perchè, fondamentale in questo comparto sarebbe in fondo una programmazione capace di salvaguardare entrambi gli aspetti e, progettare una città sì sicura, ma allo stesso tempo in grado di non trascurare nemmeno il senso di comunità dei suoi abitanti.

Intanto, solo qualche giorno fa all’attenzione del Consiglio comunale sono tornati anche i lavori della scuola di via Leopardi che, dopo l’ultima perizia di variante approvata il 17 maggio scorso, così come ha fatto sapere in aula il sindaco dovrebbero concludersi entro il 14 agosto prossimo.
In tutto i lavori sono costati circa 480mila euro per un edifico che si spera a settembre potrà tornare ad ospitare 18 classi.

Resta, invece, l’incognita sull’asilo nido di via Verga, dove dopo il parere degli esperti dell’Unimol, occorrono ulteriori verifiche. Da queste dipenderà la decisione dell’amministrazione chiamata a scegliere sul da farsi. Adeguare o abbattere e ricostruire le possibilità al vaglio dell’amministrazione, dopo i risultati dei successivi esami. Per il omento la struttura resterà aperta, così come l’asilo di via Crispi.

Nelle intenzioni dell’amministrazione, invece, l’abbattimento di quello che resta dell’ex Liceo Scientifico Romita e della scuola Montini al quartiere Cep.

Redazione

CBlive

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