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Progetti per opere e servizi di pubblica utilità, la denuncia di Pilone: “Il Comune di Campobasso non ha partecipato all’avviso. Perse cento borse lavoro”

La Regione Molise, con delibera di Giunta Regionale numero 369 del 30 luglio 2018, ha approvato l’avviso pubblico per la presentazione di progetti volti alla realizzazione di opere e servizi di pubblica utilità.

L’iniziativa, rivolta ad uno o più enti pubblici aventi sede o uffici periferici sul territorio della regione Molise, a società in house, consorzi, a enti del cosiddetto Sistema Molise, è stata istituita e disciplinata dall’articolo 7 della legge regionale numero 16 del 20 agosto 2010.

Si tratta di una misura che mira a stimolare la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati che operano sui territori attraverso la chiamata a progetto per attività ai fini di pubblica utilità, in grado di aumentare il livello dei servizi e di sostenere il processo di inserimento e reinserimento sociale dei soggetti maggiormente svantaggiati, per la valorizzazione del bene comune e del benessere sociale. Non solo! Il provvedimento è posto in essere anche per assicurare, in via temporanea, un sostegno al reddito alle persone disoccupate che vivono in uno stato di disagio a fronte della loro partecipazione attiva ai progetti a beneficio delle comunità locali.

“I termini per la presentazione dei progetti sono scaduti da qualche giorno e, a quanto è dato sapere, il Comune di Campobasso non ha risposto all’avviso pubblico – la denuncia di Pilonedi fatto precludendo la possibilità a circa cento soggetti della nostra città di poter usufruire di questa opportunità occupazionale finalizzata a progetti di pubblica utilità per un impegno di 20 ore settimanali e per massimo di 6 mesi prorogabili, per un rimborso totale di 6.500 (circa mille euro al mese)”.

Il consigliere comunale Francesco Pilone, così, ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta “per conoscere le motivazioni di questa grave inadempienza che ha una ricaduta negativa sull’opportunità di sostegno al reddito nei confronti di tanti cittadini che hanno perso qualsiasi forma di ammortizzatore sociale”.

“E’ un fatto gravissimo – ha commentato Pilone – Un atteggiamento che denota pressappochismo e negligenza. Ci aspettiamo spiegazioni in relazione a questo increscioso accaduto che preclude la possibilità di drenare risorse nella nostra città per politiche attive di sostegno al reddito. L’unica via d’uscita ha continuato il Capogruppo di Democrazia Popolare sarebbe la riapertura dei termini da parte della Regione. Auspico che questo avvenga per il bene di tanti concittadini, anche se resta la forte responsabilità negativa da parte dell’Amministrazione Comunale che in due mesi e mezzo (il bando è stato approvato il 30 Luglio) ha proseguito il sonno che ormai l’avvolge da oltre quattro anni.

Redazione

CBlive

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