Comune

Campobasso, iniziano le consultazioni di Battista per la giunta: undici pretendenti assessori per soli sei posti. Servirà un lavoro di mediazione per mantenere salda la coalizione di centrosinistra

Battista, neosindaco di Campobasso, alla prima uscita ufficiale
Battista, neosindaco di Campobasso

GIUSEPPE FORMATO

Il neosindaco di Campobasso, Antonio Battista, dopo una settimana vissuta tra il pericolo di dover andare al ballottaggio e la prima uscita ufficiale, durante la manifestazione del 2 giugno, si prepara al giro di consultazioni per comporre la giunta. C’è fretta di mettere tutti d’accordo e iniziare a lavorare, perché il Comune di Campobasso è chiamato a due appuntamenti importanti: il Corpus Domini nel fine settimana dal 20 al 22 giugno e la visita di Papa Francesco il prossimo 5 luglio. Se la macchina organizzativa del Palazzo di Città è, più o meno, collaudata per quel che concerne la festa dei Misteri, di certo stessa cosa non si può dire per quello che sarà l’evento dell’anno. Tanto che è già cambiata due volte la sede per la Messa del Santo Padre: prima allo stadio di contrada Selva Piana, poi all’ex stadio ‘Romagnoli’, ora si starebbe pensando di portare i fedeli alla zona Industriale.

C’è, dunque, fretta di comporre la giunta e iniziare a lavorare. Battista dovrà accontentare tutte le forze della coalizione e, al momento, le tre certezze sono che l’esecutivo sarà a sei, che gli assessori saranno scelti da coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni e, infine, che il Partito Democratico farà la voce grossa, forte del suo 22,17% delle preferenze. Battista deve solo valutare se assegnare al partito al quale appartiene due assessorati e la presidenza del consiglio, oppure tre assessorati. Del resto, anche alla Regione Frattura ha un esecutivo quasi monocolore e nessuna forza è riuscita a far valere le proprie ragioni.

I tre consiglieri del Partito Democratico che saranno presi in considerazione sono Bibiana Chierchia (508 preferenze), Pietro Maio (506) e Alessandra Salvatore (466). Tra i primi dei non eletti del Pd, chi attualmente sta alla finestra, in attesa delle nomine degli assessori sono Giovanna Viola (320) e Giuseppe D’Elia (311), che sicuramente entreranno in consiglio, e Carlo Landolfi (302) il quale, ovviamente, spera che la terza casella del suo partito sia un assessorato e non la presidenza del consiglio.

Se il Partito Democratico farà valere il suo peso specifico, non da meno sono le altre liste, tutte decisive per la vittoria finale, al fotofinish, di Battista.

Anche l’Italia dei Valori farà valere i numeri e il suo 7,51% dei consensi: Salvatore Colagiovanni ambirebbe alla presidenza del consiglio, mentre Francesco De Bernardo vorrebbe l’assessorato e si parla dello sport, ambito nel quale l’ex poliziotto è, attualmente, impegnato. Attende con ansia di entrare in consiglio il primo dei non eletti, l’ex Popolo della Libertà, Giovanni Di Giorgio, già assessore con Di Bartolomeo.

Non meno grane e pretese avanzeranno l’UdC (5,74%), i Popolari per l’Italia (5,39%), ma anche Segnale Civico (3,44%), non tanto per i numeri, quanto per il fatto che i fautori delle tre liste hanno trasportato i propri componenti dalla coalizione di centrodestra a quella, governativa, di centrosinistra.

Per i democristiani si giocano il posto da assessore i due eletti: Michele Ambrosio (401) e Massimo Sabusco (391) con Pietro Montanaro (269) che attende le dimissioni di uno dei due futuri assessori per entrare nel consesso di Palazzo San Giorgio.

Per i Popolari per l’Italia il primo dei due eletti è Sabino Iafigliola (257), che ha superato di trenta preferenze l’ex assessore allo sport dell’esecutivo Di Bartolomeo, Pasquale Colarusso. In questo caso, pronto a entrare nell’assise, da consigliere, l’ex Popolo della Libertà, Federico Sarli.

In prima linea per l’assessorato l’uomo sponsorizzato dall’ex sindaco Augusto Massa, il comunista Biagio Maurizio D’Anchise, che ha ottenuto 412 ed è uno dei pochi che rappresenta, nella coalizione, l’anima di sinistra. In caso di assessorato, pronta a entrare Adele Emma de Capoa, fermatasi a 264 preferenze.

Segnale Civico, che avrebbe dovuto correre con Scasserra, salvo il ripensamento dell’ultim’ora, farà pesare sia il suo 3,44%, decisivo per il successo finale perché gli attivisti del movimento erano in parola con l’imprenditore campobassano, sia la promessa che Battista avrebbe fatto al coordinatore del movimento, Maurizio Mitro, all’atto dell’accordo trovato, in extremis, per abbracciare la coalizione di centrosinistra. Segnale Civico, che ha eletto il giovanissimo Mario Annuario, punterebbe a un assessorato esterno, da assegnare al primo dei non eletti (Gianluca Maroncelli, che ha ottenuto 186 preferenze, le stesse dell’eletto) e Michela Palladino (152), che farebbe valere le proprie ragioni in tema ‘quote rosa’.

Seppur la lista non abbia ottenuto un grosso riscontro, anche Lab (3,18%) e Michele Durante (373 preferenze) avranno pretese. E, in questo caso, a entrare in consiglio dopo le dovute dimissioni, qualora all’ex Costruire Democrazia toccherà l’assessorato, Teresa Cuomo, che con i suoi 94 voti sarà anche, eventualmente, il consigliere comunale con meno preferenze.

Non dovrebbero creare problemi a Battista le liste Centro Democratico, Sel, Realtà Italia e il Psi, anche se quest’ultimi per voce di Francesco Bonomolo hanno già chiesto un assessorato esterno, che possa rappresentare anche l’anima socialista della coalizione.

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button