Cronaca

Autismo, dopo la sentenza del Tar in Molise ancora negati rimborsi e riabilitazione. I genitori mettono in mora l’Asrem

Pare risolversi verso il più triste degli epiloghi la vicenda che riguarda i bambini molisani affetti da disturbi dello spettro autistico, il cui caso rimpalla sulle scrivanie di Asrem e Regione Molise da ormai 18 lunghissimi mesi.

Dinanzi al silenzio dell’azienda sanitaria alla richiesta inoltrata dai genitori con figli affetti da disturbo dello spettro autistico per l’erogazione del trattamento riabilitativo comportamentale specifico con metodo ABA (prestazione non facoltativa ma un obbligo previsto dalla legge 134/2015) i genitori, già nel 2020, si rivolsero al Tar.

E proprio a marzo dello scorso anno una sentenza dispose che l’Asrem aveva l’obbligo di erogare tali prestazione o rimborsare i costi sostenuti dai genitori per garantire ai minori l’assistenza terapeutica ABA presso altre strutture.

Ad oggi però l’azienda sanitaria regionale non ha adempiuto a quanto stabilito dalla sentenza.

Attraverso una serie tortuosa di rimpalli, rimandi, lettere incomplete, richiesto di accesso agli atti, l’Asrem non ha adempiuto ad alcuna delle prescrizioni, che pure in uno stato di diritto risultano ancora cogenti”, fa sapere Vincenzo Germano, presidente dell’associazione Genitori Autismo Molise Onlus.

Gli atti e le note scritte in questi mesi tra Asrem e Regione Molise, nonché gli atti prodotti dai convenuti nelle varie vicende giudiziarie che li hanno sinora visti coinvolti appaiono addirittura e assolutamente incongruenti con la realtà dei fatti e in palese contraddizione tra loro (il che già apparirebbe manifestatamente come un abuso di potere).

Quanto alla presa in carico, l’Asrem ha, alternativamente e scompostamente, dichiarato l’insufficienza del personale in essere presso la struttura sanitaria competente, dichiarando di voler procedere ad un rafforzamento dell’organico in merito alle terapie in questione (senza tempi certi) ma al contempo di voler prendere in carico i minori, senza alcun tipo di visione, da parte dei genitori, di un piano terapeutico (che d’altronde non poteva essere regolarmente prodotto da chi competenze, sullo specifico protocollo ABA, non ne ha)”.

Rispetto a questo punto, – commenta Germano – probabilmente l’Asrem intendeva ‘parcheggiare’ i minori in attesa di un miracolo, al solo fine di tacitare l’opinione pubblica sulla vicenda”. 

Zero al momento anche i rimborsi, dato che i genitori non si sono visti attribuire un solo centesimo delle terapie già svolte e regolarmente pagate presso centri privati”.

E si parla ormai non solo dei costi sostenuti al marzo 2020, ma di tutti gli esborsi monetari sopportati fino ad oggi: ovvero decine di migliaia di euro per famiglia dall’inizio della vicenda.

“Sarebbe superfluo persino evidenziare che – dice ancora Germano – su un bilancio familiare si tratta di spese in alcuni casi enormi, che complessivamente hanno aggravato la condizione economica e finanziaria di nuclei costretti a ricorrere anche a finanziamenti presso terzi. Eppure, questo aspetto testimonia ulteriormente, ove mai fosse necessario, che non parliamo di vezzi, ma di terapie che risultano fondamentali. Il tutto, in uno Stato la cui Costituzione garantisce il diritto alla salute dei suoi cittadini tra i principi inviolabili.

Vi sarebbe stata persino una terza via, accreditare medio tempore un centro privato competente in materia presso il Servizio Sanitario regionale. “Ma – conclude il presidente dell’associazione – inutile ribadire che le carte giacciono sulle scrivanie della Regione Molise da mesi”.

Ai genitori convolti non è dunque rimasto che continuare per le vie legali quella che ad oggi sembra una lunga e drammatica odissea, al fine di accertare ogni responsabilità.

Ecco perché hanno deciso di diffidare nuovamente e mettere in mora l’Asrem, conferendo mandato allo studio Iacovino ad adempiere a quanto prescritto dal tribunale di Campobasso e a risarcire i genitori di tutti i danni subiti sinora.

Redazione

CBlive

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