Cronaca

Bocciata la mozione per bloccare l’antenna in contrada limiti. Al Comune si lavora al piano ma questo non potrà impedire l’istallazione di altri ripetitori

17 contrari, 3 astenuti e 6 a favore. Sono questi i voti con cui, a Palazzo san Giorgio, è stata bocciata la mozione del consigliere comunale di Campobasso della Lega, Alberto Tramontano, che voleva bloccare i lavori per l’antenna in contrada Limiti. A respingerla il Movimento 5 Stelle che ha ribadito come le difficoltà siano insite nella normativa nazionale, ma soprattutto come si stia lavorando a un piano antenne per la città.

“Per quest’ultimo – spiega infatti Gravina –sono state trovate le risorse che prima d’ora non ci si era preoccupati di trovare. Premesso ciò, le carte amministrative potranno documentare ampiamente come nella sua redazione il piano antenne abbia avuto delle tempistiche che hanno dovuto tener conto, dopo il bando di gara, di un ricorso prima e poi, nel momento in cui nell’ottobre del 2021 è stato firmato il contratto con l’architetto Turati per redigere il piano, di problematiche sorte con l’ARPA per la trasmissione di alcune informazioni necessarie per permettere alla società che si occupa di elaborare il piano, di portarlo a conclusione”.  

Secondo il primo cittadino c’è, infatti, confusione tra piano antenne e installazione dell’antenna.Il piano antenne una volta approvato, non potrà impedire nuove installazioni in modo generico, piuttosto mira, in primo luogo, a privilegiare l’eventuale installazione delle antenne su terreni pubblici, anzicchè privati, nel rispetto della norma nazionale, perseguendo la minimizzazione dell’impatto dei campi elettromagnetici sulla popolazione e sul paesaggio. Non può essere fatta passare l’idea di una mancata attenzione dell’amministrazione verso una parte del territorio cittadino a dispetto di un altro, perché del resto, se si guardano i fatti e i documenti, davvero risulta chiaro che non è così”.

Nel corso di una programmata sospensione dei lavori del Consiglio, si è dato poi modo di intervenire in Aula consiliare agli architetti del Comune, Paola Lozzi e Giuseppe Tucci, insieme ai rappresentanti del comitato di Contrada San Giovanni e Contrada Limiti, Lorenzo Cancellario e Massimiliano Marsella.

“Su tutta la città abbiamo tante antenne che si trovano sui tetti degli edifici e che raggiungono le medesime altezze di quella installata in contrada San Giovanni, – le parole della Lozzi – forse sono solo meno visibili, soprattutto in zona centrale. Dico questo – ha aggiunto l’architetto – per cercare di far comprendere come questa situazione abbia radici in tempi lontani, risale all’inizio degli anni 2000, con la legge regionale allora redatta sulla materia. Già in quegli anni bisognava prendere atto di ciò che stava accadendo. Oggi – ha aggiunto – ci troviamo in una situazione comune a tante città italiane. Due anni fa, al fine di fermare queste installazioni, la sottoscritta per conto dell’Amministrazione ha dato dei pareri negativi per bloccare due installazioni, ebbene le aziende si sono rivolte al TAR e, come ha anche detto il sindaco, il TAR gli ha dato ragione e siamo stati condannati a pagare anche le spese. Non avendo altro da poter opporre abbiamo dovuto rilasciare i pareri. Non è affatto facile bloccare i lavori, soprattutto perché ciò che davvero conta in questi casi è il parere che viene rilasciato dall’Arpa. Il sindaco è stato sensibile su questo tema volendo che la nostra amministrazione si dotasse finalmente di un piano antenne che è in via di scrittura e per questo i dati dell’Arpa sono essenziali. Nel giro di qualche mese il piano dovrebbe essere finalmente presentato”.

Sulle specificità del piano antenne della città di Campobasso che è in via di ultimazione e sulle difficoltà incontrate per redigerlo, è intervenuto l’architetto urbanista di Cremona Turati, professionista di lunga esperienza in questo settore, avendo iniziato a lavorare ai piani antenne di diverse città fin dal 1999.

“Per redigere un piano antenne ha detto Turati – siamo abituati a partire dalla fotografia dello stato dell’arte, ovvero dai dati del catasto degli impianti esistenti, dalle tipologie d’antenne, dalle altezze, dall’orientamento e sullo stato dei campi elettromagnetici presenti sul territorio. La problematica principale riscontrata nella redazione del piano antenne sul territorio di Campobasso –         ha poi precisato Turati – riguarda quello che è il reperimento necessario delle informazioni di base. Infatti, l’ARPA, purtroppo, non ha un catasto regionale degli impianti esistenti così come invece aveva l’obbligo di costituire come previsto dalla legge regionale. Alle nostre richieste, infatti, ha risposto che non ha nulla di digitalizzato come dovrebbe avere a norma di legge, ma solo qualcosa di cartaceo. Ciò ha allungato inevitabilmente i tempi di scrittura del piano antenne cittadino che è comunque in via di ultimazione.

Anche l’architetto Turati ha poi spiegato che: “Limitare non significa impedire, potremmo escludere alcune zone del territorio in particolar modo sensibili, ma la legge ci dice che gli unici due luoghi fisici in corrispondenza dei quali non è possibile installare antenne sono le scuole e gli ospedali. Ad oggi non è comunque possibile per le pubbliche amministrazioni congelare le installazioni”.

Redazione

CBlive

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