Cronaca

Evasione da trenta milioni di euro, le Fiamme Gialle ‘pizzicano’ un’azienda di trasporti bassomolisana e i suoi due responsabili

guardia di finanzaUna evasione da trenta milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza, al termine dell’attività investigativa condotta dalla compagnia di Termoli. A finire sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle è stata un’impresa del basso Molise, i cui due responsabili sono stati denunciati alle autorità competenti.

Occultamento di ricavi, indebite deduzioni di costi per milioni di euro e illecito utilizzo di gasolio agevolato per decine di autocarri aziendali. Questo è quanto scoperto dalla Guardia di Finanza nei confronti di una società basso molisana operante nel settore dei trasporti, con unità operative anche in Calabria ed Emilia Romagna.

Le attività ispettive hanno interessato i periodi di imposta dal 2010 al 2014 e sono state supportate da numerosissimi riscontri esperiti nei confronti di clienti e fornitori sull’intero territorio nazionale. Particolarmente difficoltosa la ricostruzione investigativa operata dai militari, atteso il sistematico occultamento delle scritture contabili, posto in essere, nel tempo, dai responsabili aziendali.

Oltre trenta milioni di euro sono stati sottratti all’imposizione, varie e articolate le violazioni alla normativa penale tributaria contemplata dal decreto legislativo 74/2000: omessa presentazione delle dichiarazioni per quattro periodi d’imposta, omesso versamento Iva, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, quando presentata. Riscontrate anche violazioni al D.Lgs. 504/95 (avendo l’impresa utilizzato gasolio da riscaldamento per finalità di autotrazione), ed alle disposizioni in materia di appalti.

Segnalati alla competente magistratura i due amministratori che nel tempo hanno retto le redini della società. Uno di essi conduceva un altissimo e sproporzionato tenore di vita (autovetture di grossa cilindrata, yacht ed anche un aeromobile) addebitando viaggi e spese personali sulle carte di credito aziendali.

Quest’ultimo,  vero e proprio dominus nello scenario truffaldino, avrebbe altresì coinvolto un ignaro cittadino nell’amministrazione e nella responsabilità aziendale, al fine di allontanare l’azione e l’attenzione investigativa dalla propria persona.

 

Redazione

CBlive

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