Cronaca

Lo squarcio nel terreno e quella ferita sempre aperta a San Giuliano di Puglia. Il dolore non può lenire. Il comitato vittime, a distanza di tredici anni, è impegnato nella ricerca della giustizia

I soccorsi alla scuola di San Giuliano di Puglia nel 2002
I soccorsi alla scuola di San Giuliano di Puglia nel 2002

GIUSEPPE FORMATO

31 ottobre 2002 – 31 ottobre 2015: per non dimenticare. Tredici anni fa, alle ore 11,32, il sisma che colpì il Molise portò via ventisette bambini di una scuola elementare e la loro maestra, morti sotto le macerie della scuola che si sgretolò come neve al sole.

Quei momenti sono ancora negli occhi di tutti gli italiani, specialmente di coloro che, appena dopo il terremoto, si recarono a San Giuliano di Puglia per offrire i soccorsi. Scene rimaste impresse nella memoria dei molisani, ma non solo.

“Il Paradiso si è arricchito di ventisette angeli” si disse. Un’affermazione che solo di primo acchito poté rasserenare gli animi di parenti e amici di quelle vittime innocenti, morte in quello che dovrebbe essere il luogo per eccellenza della sicurezza. Il dato di fatto fu che, all’indomani del sisma, il destino tarpò le ali sulla vita terrena agli angeli: il paese, di colpo, non ebbe può l’eco della gioia dei suoi bambini, spensierati a correre e giocare tra le vie di San Giuliano di Puglia, magari con un pallone tra i piedi.

Il sisma del 2002 aprì una ferita che non si è mai chiusa: ancora oggi ci si chiede come possa il destino scagliarsi con ventisette vittime innocenti. Una ferita sempre aperta, ma che nei giorni a cavallo tra ottobre e novembre, ricomincia a sanguinare.

Oggi, sabato 31 ottobre 2015, come avviene dal 2003, alle ore 11,32 sarà deposta una corona di fiori al cimitero di San Giuliano di Puglia, mentre la campana della chiesa del centro molisano rintoccherà ventisette volte. Un corteo in rigoroso silenzio arriverà fino alla scuola crollata, mentre alle 20 ci sarà la fiaccolata nel percorso della memoria.

“Il dolore di una ferita sempre aperta – ha ricordato Antonio Morelli, presidente del Comitato “Vittime di San Giuliano” – non lenisce mai, soprattutto quando ricorre l’anniversario. La comunità di San Giuliano di Puglia, a distanza di tredici anni, sta ancora cercando di tornare alla normalità, che non potrà che essere una “normalità anomala”. Il sisma del 2002 lasciò scorie che non potranno essere cancellate”.

Come prosegue l’impegno del comitato? “Ci stiamo battendo per la sicurezza nelle scuole, perché abbiamo sete di giustizia. Abbiamo aderito a un comitato nazionale, che ha iniziato a combattere e continuerà a farlo in favore della ricerca della verità di tutte le grandi tragedie italiane. Si pensi all’incidente ferroviario di Viareggio, agli effetti sulla salute dei lavoratori dell’Ilva di Taranto, al sisma dell’Aquila, ai tumori che stanno sviluppando coloro che hanno lavorato a contatto con l’amianto. È in programma lunedì 30 novembre 2015 una nostra visita alla Camera dei deputati, dove ci renderemo promotori di una proposta di legge sul tema della giustizia. Dietro tutti i disastri italiani c’è una giustizia incompiuta. Più che produrre leggi sul processo breve, andrebbero modificate le norme sulla prescrizione, per noi troppo breve, rispetto a tragedie dopo le quali a pagare sono sempre i poveri cittadini. I potenti si affidano al santo sul paradiso di questa vita terrena e la fanno sempre franca. Il nostro obiettivo sarà quello di contribuire a restituire il diritto alla giustizia, che spesso al cittadino comune, soprattutto quando intercorrono i grandi poteri, viene negata”.    

 

Redazione

CBlive

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