Cronaca

Matrice, in manette due pregiudicati beneventani armati, L.C. e M.G., arrestati poco prima di rapinare l’ufficio postale

La conferenza dei Carabinieri di Campobasso
La conferenza dei Carabinieri di Campobasso

GIUSEPPE FORMATO

Il 59enne L.C. e il 66enne M.G., entrambi noti pregiudicati del beneventano, sono stati arrestati, questa mattina, martedì 1° luglio, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso, poiché ritenuti responsabili di tentata rapina aggravata, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi alterate e clandestine.

Nell’ambito dei controlli, atti a prevenire episodi criminosi, soprattutto per quel che riguarda gli assalti agli uffici postali, nei primi giorni del mese solitamente con cospicue somme di denaro a disposizione per il pagamento delle pensioni, i Carabinieri sono riusciti ad acciuffare i malviventi, che stavano preparando il colpo alle Poste di Matrice.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, nella loro azione di controllo preventivo alle spalle del cimitero di Matrice, hanno individuato uno dei due rapinatori atto a nascondersi, alla vista dei militari, in una Fiat Uno, rubata a Termoli lo scorso 27 giugno.

Immediato l’intervento di accerchiamento del soggetto da parte dei Carabinieri, che sono riusciti ad arrestare L.C.; mentre, poco dopo, nascosto tra la vegetazione, è stato acciuffato pure il complice, M.G.

Dopo accurata perquisizione sono state rinvenute due pistole semiautomatiche modello 92, con matricole abrase prive del tappo rosso, con caricatore inserito e con otto cartucce all’interno. Uno dei due rapinatori è stato trovato con un fucile a canne mozze con due cartucce calibro 12 a piombo spezzato. Entrambi avevano indossato già i guanti per non lasciare tracce e stavano per infilare anche il passamontagna, mentre uno dei due malviventi aveva addosso due pantaloni, in modo da cambiare aspetto dopo la rapina. Durante la conferenza stampa, è stato sottolineato come i Carabinieri sono stati capaci di arrestare i due rapinatori senza spargimento di sangue, nonostante gli stessi fossero armati e, come hanno assicurato i militari dell’Arma, i due avessero particolare dimestichezza con il loro utilizzo.

I Carabinieri sospettano che i due uomini lavorassero con un terzo complice, del quale però non è stata trovata traccia. Gli avvocati ai quali si sono rivolti i due pregiudicati sono i legali Paolucci del foro di Benevento e l’avvocato Carmine Verde.

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