Accoglienza, Guardiaregia chiude le porte ai profughi. Madonna (MNS): “Il Molise ha dato più di quanto potesse dare”

Francesco Madonna
Il consigliere comunale Madonna

A Guardiaregia non arriveranno i profughi del Piano Nazionale di Riparto Sprar, il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, al quale è stato chiesto di aderire a tutti i comuni molisani dalla Prefettura di Campobasso. L’Assise consiliare del paese matesino ha espresso la sua contrarietà all’iniziativa durante la seduta dello scorso 14 marzo 2017, seguita con vivo interesse anche da tutta la popolazione, visto l’importanza dell’argomento per il tessuto sociale cittadino.

“In qualità di consigliere comunale nonché di portavoce del circolo di Guardiaregia Movimento Nazionale per la Sovranità – ha precisato Francesco Madonna – ho espresso con convinzione il mio parere negativo riguardo l’adesione allo Sprar. Il Comune di Guardiaregia rappresenta una piccola comunità che si regge su rapporti personali e di prossimità consolidati, in un equilibro già duramente messo alla prova da una serie di problematiche sociali che devono essere superate prima di qualsiasi cosa”.

“Un no convinto – specifica ancora Madonna – perché, se da un lato si ha coscienza delle difficoltà di queste persone che vengono nel territorio nazionale per cercare un rifugio, dall’altro è evidente oramai a tutti che il Molise ha dato più di quanto potesse dare in termini di accoglienza; la nostra regione, difatti, ha un indice di 6,3 neocittadini ogni mille residenti, superiore alla media nazionale del 4,8 e ben più alta del 3,5 del Mezzogiorno. Non si può più seguitare su questa strada, e ora accogliere altri immigrati significherebbe creare ulteriori preoccupazioni e tensioni sociali.

“La questione migranti è un argomento molto delicato non solo per Guardiaregia ma per tutto il Molise, – ha proseguito  – il nostro Comune al momento non è pronto ad affrontare una tematica sociale così impattante, anche perché non ci sono strutture idonee e adatte all’accoglienza dei migranti. Viviamo già in una situazione di precarietà, e per questo ci siamo posti un interrogativo: l’eventuale arrivo di questi richiedenti asilo avrebbe comportato anche un aumento delle varie problematiche sociali legate a piccoli paesi come il nostro? La risposta ci è sembrata da subito scontata, e per questo abbiamo espresso e argomentato il nostro no allo Sprar”.

Un pensiero tra l’altro condiviso anche con il resto della popolazione, “i cittadini che ci hanno eletto per essere da noi rappresentati – ha concluso il consigliere comunale e portavoce cittadino del MNS – hanno manifestato il proprio dissenso nell’assemblea pubblica dello scorso febbraio, ed è nostro dovere rispettare questa volontà popolare, perché è condivisibile il loro timore derivante anche dalla croniche difficoltà in cui versano le locali Forze di Polizia, che necessitano di un potenziamento sul territorio anche con l’ausilio di guardie giurate e ronde notturne per un più efficiente e assiduo controllo a tutela di tutta la cittadinanza”.

 

Redazione

CBlive

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