Giornata del malato, gli appuntamenti culturali promossi alla Fondazione “Giovanni Paolo II”

Il Coro JubilateIn occasione della Giornata del malato, la Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso, ha organizzato diversi appuntamenti culturali, musicali e sociali per le persone che vivono l’esperienza della malattia. Chi sta male ed è ricoverato in ospedale può affrontare meglio la sua condizione vivendo momenti di normalità durante la degenza, come ascoltare un bellissimo concerto, oppure soffermarsi ad ammirare delle opere d’arte. Questi appuntamenti rientrano nei percorsi di umanizzazione della vita in ospedale promossi dalla struttura.

Il Coro Polifonico “Jubilate”, diretto dal Maestro Antonio Colasurdo, ha animato un momento musicale per le persone ricoverate. Gli artisti del famoso coro campobassano, conosciuto anche nel panorama nazionale per aver partecipato ad importanti manifestazioni, ha offerto a chi vive l’esperienza della sofferenza un “momento di sollievo” con interessanti brani musicali ispirati al messaggio che Papa Francesco ha indirizzato in occasione della 24ma Giornata del malato. Originale anche la “location”, infatti il concerto si è svolto nelle “Sale Accoglienza visitatori” al secondo e quarto piano a pochi passi dalle camere di degenza, in modo che tutti hanno potuto ascoltare le “dolci note”. Tra un brano e l’altro, l’attore Aldo Gioia ha letto alcuni passi tratti dal messaggio di Papa Francesco. Grazie a questa scelta il momento di relax è andato nel cuore dei reparti ed ha raggiunto anche coloro che non possono muoversi.

Nella hall del centro la mostra d’arte del Maestro molisano Fredy Luciani ha attirato l’attenzione di numerose persone, che hanno potuto apprezzare diversi dipinti tutti diversi, ma con lo stesso “tema dominante”: i fiori, da sempre simbolo d’amore, di pace, di gioia e di festa. I fiori hanno sempre stimolato gli animi degli artisti di tutti i tempi. E’ troppo difficile per un artista non partecipare alla creazione universale, impossibile resistere alla tentazione di catturarne una piccola parte, per poterla immortalare sulle proprie tele. Non è soltanto il loro profumo, quello che penetra nelle profondità dell’anima, di chi li sa apprezzare, è la sinfonia che sanno suonare silenti. I fiori posseggono una dote rara: mettono in luce l’intima percezione e sensibilità, che ogni essere umano, nasconde dentro di sé. Sono vere opere d’arte naturali che trasmettono un’arcana vibrazione.

Fredy Luciani, frequenta l’Accademìa di Belle Arti di Roma. Negli anni 70 è a Parigi. Durante il soggiorno parigino è invitato in importanti collet­tive. Conosce i maestri dell’epoca ed entra a far parte dei movimenti artistici a Montmartre. Soggiorna, lavora ed espone in varie capitali euro-­pee: Londra, Amsterdam, Monaco, Ginevra, Emi­rati Arabi, ecc. Opera attivamente a Milano in Brera, a Firenze e a Roma. Le opere ormai sono presenti in ambite collezioni d’arte d’oltreoceano. I viaggi hanno infuso in lui immagini diverse, colori e modi talora intrisi di visioni di vita più disparate. Il primo riconoscimento ufficiale a Roma al Palazzo delle Esposizioni in via Milano 1968, nella collettiva Gemellaggio Roma – Napoli. Nel periodo romano, l’artista dovrà confrontarsi con i nomi che oggi godono di grande fama, Tano Festa – Angeli – Mario Schifano. Nel soggiorno toscano, Firenze non mancò di attenzioni, Fredy ha partecipato alle collettive di Borgo San Jacopo, Via Maggi, Via dei Serragli ove incontrò i favori della stampa e due importanti gallerie d’arte:

Guelfa e la Verrazzano. Nel 1973 si stabilisce a Forte dei Marmi stregato dalle Alpi Apuane. Successivamente si stabilisce a Barcellona realiz­zando mostre itineranti in tutta Europa. Attual­mente l’artista vive tra le Isole Tremiti, Termoli e Roma. Cinquant’anni di attività artistica difficil­mente si possono sintetizzare in poche righe.

 

Redazione

CBlive

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